L'Editoriale

Sacrifici veri e presunti

Sacrifici veri e presunti

Segnatevi queste cifre e tenetele a mente: 6,7 miliardi nel 2021, altri 8 per ciascuno degli anni 2022 e 2023, 9,3 miliardi nel 2024. Totale, 32 miliardi di euro spesi dall’Italia in armi (fonte Milex) nell’ultimo quadriennio. Due miliardi in più rispetto ai 30 della Manovra che il governo sta mettendo a punto faticando non poco per trovare le coperture. Così mentre il governo chiede nuovi “sacrifici” ai soliti noti, l’industria e il mercato della guerra non conoscono crisi. E pure le banche non hanno di che lamentarsi: il famoso contributo sugli extraprofitti miliardari realizzati grazie agli anni di rialzo dei tassi decisi dalla Bce, altro non sarebbe in realtà che la rinuncia ad alcune deduzioni fiscali che gli Istituti di credito potranno però recuperare nei prossimi anni.

Intanto va in scena il solito balletto di cifre, con dichiarazioni contraddittorie, precisazioni e smentite sulle risorse stanziate per la Sanità che ballano tra i 900 milioni (secondo le opposizioni) e i 2,3 miliardi (fonti Mef), comunque inferiori agli oltre 3 miliardi annunciati dal ministro Schillaci. L’unica certezza, quando si parla di salute pubblica, è che 4,5 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi (fonte Gimbe) per le carenze del servizio pubblico e l’impossibilità economica di rivolgersi al privato. C’è poco da stupirsi, del resto, alla luce dell’ultima fotografia sulle diseguaglianze diffusa ieri da Bankitalia: nel 2022, il dieci per cento delle famiglie deteneva il 52% del patrimonio netto del nostro Paese. A chi toccheranno quindi i sacrifici maggiori? Immagina, puoi.