Non pervenuta. È la maggioranza che anche ieri ha disertato la seduta della commissione di Vigilanza Rai, convocata per votare la ratifica della nomina di Simona Agnes a presidente della Rai. Un precedente inaudito, dovuto alle divisioni nel centrodestra e alla tenuta delle opposizioni, che – una volta tanto – hanno mantenuto fede al patto della fermezza, facendo mancare i due voti necessari alla Agnes per la convalida. Così la presidente della commissione Barbara Floridia non ha potuto fare altro che constatare l’Aventino e riconvocare la seduta per mercoledì 16 ottobre alle 8.30.
Mentre la destra marcava visita in vigilanza, a Montecitorio si festeggiava la Rai
Naturalmente le polemiche e gli scambi d’accusa sono stati immediati. Acuiti poi dalla infelice coincidenza delle celebrazioni a Montecitorio dei 100 anni della radio e dei 70 della Tv, condotte da Bruno Vespa, il quale ha sostituito in extremis la conduttrice designata Monica Maggioni (nonostante le smentire di viale Mazzini). Un risarcimento per lo “smacco” subito da Vespa una settimana fa, quando aveva sbattuto la porta per non esser stato adeguatamente omaggiato durante un’altra serata celebrativa dedicata alla Rai…
Tutta l’opposizione all’attacco
“Un’altra diserzione della maggioranza, un altro affronto alle istituzioni. In Vigilanza Rai si consuma l’ennesimo atto di arroganza per coprire la propria incapacità. Siamo ai dilettanti allo sbaraglio”, ha commentato Maria Elena Boschi (Iv), “Il dialogo con le opposizioni per le nomine di garanzia è un atto dovuto, non una concessione. La fuga, invece, è solo la certificazione del disprezzo del confronto e di un’idea delle istituzioni al proprio servizio”.
“L’assenza della destra sulla Presidenza della Rai nel giorno in cui si sta svolgendo nell’Aula di Montecitorio la cerimonia per i 100 anni della radio e i 70 della Tv, non è proprio un bel segnale per il servizio pubblico. La maggioranza non partecipa alla Vigilanza perché è divisa e non solo sulla Rai. Nel frattempo, TeleMeloni va avanti a colpi di flop”, ha attaccato il capogruppo di Avs Peppe De Cristofaro.
“Non presentandosi in commissione la maggioranza ha messo a nudo tutte le sue divisioni interne sulla Rai, esplicitando il proprio atteggiamento di blocco e di boicottaggio delle istituzioni di garanzia”, ha aggiunto l’M5s Dario Carotenuto.
Rai, a destra solo Forza Italia vuole Agnes presidente
A spingere il centrodestra all’Aventino, le fratture interne alla maggioranza: la Lega non ha nessuna fretta di votare Agnes, perché, fino alla sua elezione, il consigliere anziano targato Carroccio (Antonio Marano) siederà sulla poltrona di presidente. D’altra parte, Fratelli d’Italia, nel vuoto della presidenza, vede il potere del suo Ad Giampaolo Rossi aumentare senza freni.
L’unico partito realmente interessato a mettere Agnes nella stanza dei bottoni Rai è Forza Italia, che per le vicende della tv pubblica ha un interesse tutto privato, essendo la propaggine della famiglia Berlusconi, cioè di Mediaset. Non a caso, come spesso accade in materia di Rai, il più esagitato ieri è stato Maurizio Gasparri, autore di un comunicato colorito: “La Boschi promuove con Pd, grillini e compagni, l’Aventino in occasione delle riunioni della commissione di Vigilanza. Poi gira la frittata e accusa il centrodestra di boicottaggio”, recita la nota, “Si rileggano i comunicati di renzini, grillini, piddini che annunciano la diserzione delle votazioni in Vigilanza per impedire il libero voto dei loro parlamentari che avrebbero potuto fare scelte sagge. Loro non vanno e noi cosa dovremmo fare? Ipocriti e bugiardi. Scappano e ribaltano la verità. Poveretti”. Colorito, appunto.
Il “super partes” La Russa contro Report e La7
Ma ieri le polemiche non si sono limitate alla Vigilanza: ad innescare un altro filone, il presidente del Senato Ignazio La Russa, che da un convegno a Milano ha attaccato Report e La7. “Più Giorgia Meloni va all’estero, più la nostra credibilità sale e la sinistra deve accontentarsi di Report e di La7 per cercare di fare politica”.
Per il dem Sandro Ruotolo La Russa “pensa di fare una battuta, quando dichiara che la sinistra deve accontentarsi di Report e di La7 per fare politica. No, lui, seconda carica dello Stato, sta offendendo l’articolo 21 della Costituzione. Delegittima giornalismo d’inchiesta e una rete televisiva che produce cultura e informazione. Nel Paese che amiamo è l’informazione il cane da guardia della democrazia e non il potere politico che delegittima l’informazione e, dunque, solidarietà a Report e a La7”.
“Programmi pluri-pompati con risorse incredibili come quello di Antonino Monteleone fa un flop clamoroso, altri che da anni sono il fiore all’occhiello dell’azienda come Report vengono attaccati dalla politica e messi in difficoltà con risorse inadeguate. Stanno boicottando le istituzioni e i gioielli del Servizio Pubblico”, sottolinea invece Carotenuto. Il riferimento è alla seconda puntata di “L’Altra Italia” che su Rai Due giovedì in prima serata ha racimolato appena l’1,6% di share, pari a 276.000 spettatori.