Alla fine, Ursula von der Leyen può festeggiare. Nonostante i dubbi emersi nelle settimane scorse, la commissione Affari Giuridici dell’Eurocamera, al termine della valutazione sui possibili conflitti di interesse dei commissari designati, ha dato il via libera alle audizioni di tutti e 26 i candidati.
“I deputati della commissione giuridica (JURI) hanno concluso la procedura di esame dei potenziali conflitti di interesse dei nuovi commissari designati in relazione ai rispettivi portafogli. Il processo procederà ora con le audizioni di conferma, durante le quali ogni commissario designato sarà ascoltato nelle rispettive commissioni secondo il calendario concordato dal Parlamento”, spiega la commissione. La stessa assicura di aver “svolto un’analisi imparziale e approfondita delle dichiarazioni di interesse dei commissari designati, esaminando i potenziali conflitti di interesse in relazione ai portafogli assegnati. Ogni volta che le informazioni risultavano incomplete, abbiamo richiesto ulteriori dettagli per valutare tutti gli elementi rilevanti e giungere alle nostre conclusioni”.
Secondo il presidente della commissione JURI, Ilhan Kyuchyuk (Renew), “da un punto di vista procedurale possono emergere critiche ragionevoli al quadro giuridico e avremo l’opportunità di analizzarle e suggerire modifiche, se necessario. Oggi, però, voglio esprimere la mia gratitudine a tutti i membri della JURI per aver preso parte attiva al processo e per aver salvaguardato gli interessi non solo della Commissione e del Parlamento, ma anche dei cittadini europei, attraverso la loro accurata revisione di tutti i dati e le informazioni a nostra disposizione”.
Ursula può festeggiare: dalla Commissione giuridica JURI arriva il primo via libera ai 26 commissari designati
Un via libera alla squadra di Ursula von der Leyen che non è stato accolto favorevolmente dai gruppi The Left e Verdi, i quali hanno abbandonato lo scrutinio sui commissari UE.
Come spiegato in una nota da Mario Furore, europarlamentare del Movimento 5 Stelle: “La verifica sui conflitti di interesse finanziari dei commissari europei designati da parte della commissione Affari Giuridici del Parlamento europeo si è trasformata in una pagliacciata. L’obiettivo della maggioranza era quello di approvare tutti i candidati e di chiudere un occhio persino sui conflitti più evidenti. L’esito era predeterminato e, in segno di protesta, insieme agli europarlamentari dei Verdi, abbiamo abbandonato l’aula. Non è serio lavorare così”.
Secondo Furore, “le domande formulate ai commissari erano vaghe e non rispondevano a una procedura davvero trasparente. I grandi gruppi Ppe, S&D e Renew non hanno nemmeno accettato di formulare delle raccomandazioni specifiche ai commissari. Noi avevamo proposto, per esempio, di obbligare alcuni candidati a vendere azioni di famiglia in aziende in chiaro conflitto di interesse. Niente. Noi non prestiamo il fianco a questa presa in giro dei cittadini”.