Non solo la Consulta, destre senza numeri anche in Vigilanza sulla presidenza della Rai

La maggioranza non ha i voti per eleggere Agnes e diserta la Vigilanza. Un caso senza precedenti. L'opposizione attacca, FI col cerino in mano

Non solo la Consulta, destre senza numeri anche in Vigilanza sulla presidenza della Rai

L’Aventino a volte lo subisci e fai fuoco e fiamme (come è accaduto martedì alla maggioranza col voto sulla Consulta), a volte lo attui e lo rivendichi. Come è accaduto ieri in sede di Commissione di Vigilanza Rai, dove il centrodestra non si è fatto vedere, facendo mancare il numero legale nella votazione per la convalida della nomina di Simona Agnes a presidente Rai.

Aventino della destra anche domani in Vigilanza Rai

Un’assenza dovuta alla consapevolezza che la maggioranza non ha quei due voti necessari per promuovere la presidente tanto cara a Forza Italia. Per legge il presidente va infatti ratificato dalla Vigilanza entro 10 giorni dalla nomina, quindi entro domani. Così la presidente della Vigilanza, l’M5s Barbara Floridia fisserà per domani un’altra votazione. Alla quale la maggioranza ha già fatto sapere che non si presenterà. Uno stallo destinato a durare, quindi, che segna un precedente unico nella storia repubblicana. Mai era successo che non si riuscisse a eleggere il presidente designato.

Le opposizioni restano unite

Un unicum che dimostra la tenuta delle opposizioni – compatte nel respingere le avances della destra -, nonostante le voci di un mercanteggiamento che avrebbe coinvolto M5s. E che dà loro modo di attaccare il governo: “L’atteggiamento della destra sulla Rai è uno sfregio assoluto. Boicottando il dialogo in Commissione di Vigilanza stanno colpendo le istituzioni creando un precedente gravissimo”, sottolinea il dem Francesco Verducci, “Le norme sono chiare e vanno rispettate: la Presidenza della Rai va votata a larga maggioranza per una ragione semplice: è una figura di garanzia per tutti, garanzia di autonomia e pluralismo del servizio pubblico. La protervia della destra è un atto di prevaricazione inaccettabile”.

“Non presentandosi in commissione di vigilanza, il centrodestra ha dimostrato una grave mancanza di rispetto verso le istituzioni, tanto più per un organo di garanzia quale la vigilanza Rai”, fa eco l’M5s Dario Carotenuto, “Per giunta erano stati proprio loro a chiedere di riunirsi stamattina per votare il calendario dei lavori. Questo è un atteggiamento deprecabile che non può nascondersi dietro nessun alibi, tanto meno quello dell’Aventino promesso dalle opposizioni al solo scopo di impedire l’elezione di un presidente della Rai di parte. Non si può confondere una legittima azione politica dell’opposizione, che assolve al proprio ruolo decidendo di non prendere parte a una votazione per ottenere un risultato politico, con l’azione di sabotaggio della maggioranza che, facendo mancare il numero legale, impedisce alla Commissione di procedere con i lavori programmati. I colleghi di maggioranza possono comunque stare tranquilli che, lo vogliano o no, al voto sul presidente non si può sfuggire e quindi si terrà entro venerdì, nel pieno rispetto della legge”.

Ma è Forza Italia a rimanere col cerino in mano

Ma il boicottaggio rende evidente soprattutto la spaccatura della maggioranza. Lo stallo, infatti, accontenta (quasi) tutti i partner di governo, a partire dalla Lega che avendo piazzato il consigliere più anziano, Antonio Marano, si gode la presidenza ad interim, senza alcuna fretta di chiudere la questione.

Anche Fratelli d’Italia, tutto sommato, può dirsi soddisfatta: un presidente “debole” perché ad interim, rafforza il potere dell’amministratore delegato, il meloniano Giampaolo Rossi, che può agire a mani libere all’interno di Viale Mazzini.

Chi resta col cerino in mano, alla fine, è naturalmente Forza Italia, che, da partito-propaggine della famiglia Berlusconi, sul controllo della Rai ci contava eccome. Non a caso tra i più esagitati ieri c’era il solito Maurizio Gasparri, il quale ha voluto sgombrare il campo da ogni ipotesi di ritirata della presidente in pectore.

“Continuano a dire che prima o poi la Agnes abbandonerà l’incarico per lasciare spazio ad un diverso candidato in grado di essere presidente di garanzia: non si illudano, Simona Agnes sarà nel consiglio della RAI fino all’ultimo giorno del mandato”, ha tuonato. “Non c’è nessuna ipotesi che avvengano cambi di persone, quindi chi lo scrive è un bugiardo, e forse anche un idiota perché dimostra di non comprendere la realtà. Avviso ai naviganti definitivo, benché reiterato più volte” ha aggiunto il capo dei senatori di Fi.