Che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, a cui è affidata la regia sulla Manovra, sia di questi tempi nell’occhio del ciclone è fin troppo comprensibile.
Quello meno comprensibile è che un ministro di un dicastero così cruciale possa avventurarsi in affermazioni che richiedono nel giro di poche ore smentite o precisazioni, considerando il caos che provocano non tanto dalle parti dell’opposizione quanto in quelle della maggioranza.
È stato così quando Giorgetti ha invocato sacrifici, in occasione della legge di Bilancio, per tutti. È stato così quando ha messo nero su bianco nel Piano strutturale di bilancio la necessità di allineare le accise del gasolio a quelle della benzina.
È stato così quando ha annunciato di voler punire chi ha usufruito dei bonus edilizi. Tutte esternazioni che contenevano il sottinteso concetto di “più tasse”.
L’intento punitivo di Giorgetti verso chi ha usato i bonus edilizi
Nel corso dell’audizione di martedì in Parlamento sul Piano strutturale di bilancio, Giorgetti ha spiegato che tra le azioni di riforma previste nel Psb per “rendere il sistema fiscale più efficiente”, c’è anche “l’aggiornamento degli archivi catastali che dovrà includere le proprietà ad oggi non censite e valori catastali rivisti per quegli immobili che hanno conseguito un miglioramento strutturale, a seguito di interventi di riqualificazione finanziati in tutto o in parte da fondi pubblici”.
Un passaggio che ha fatto sobbalzare il senatore dem Antonio Misiani: “È una cosa che riguarda – ha detto – potenzialmente milioni di italiani che hanno usufruito anche dei bonus ordinari. È un’informazione dirompente”.
Il deputato di Avs, Angelo Bonelli stima che possano essere coinvolte 15 milioni di persone.
Pronta la replica di Giorgetti: “Non si tratta di fare l’aggiornamento a valori di mercato che la Commissione ci ha chiesto, si tratta soprattutto di precisare una norma della scorsa legge di bilancio che chi fa ristrutturazioni edilizie è tenuto ad aggiornare i dati catastali. Andremo a verificare che l’abbia fatto”.
Dunque il ministro leghista ha rivelato esclusivamente un intento punitivo solo nei confronti di chi ha usato i bonus edilizi, come l’odiato Superbonus.
“È come se un amministratore locale invitasse i cittadini a fare la raccolta differenziata e poi li punisse”, ha denunciato Toni Ricciardi, vicepresidente del gruppo Pd.
Piovono smentite da parte della maggioranza: no a nuove tasse
Si divide la maggioranza. “Un aggiornamento catastale è normale quando si sono utilizzati i soldi di tutti per ristrutturare le case ed aumentarne il valore. Ci sarà in Manovra un intervento su questo, mi sembra un’azione di equità”, dice il deputato Marco Osnato, responsabile Economia di FdI, dando man forte a Giorgetti.
Non la pensa così Forza Italia. “Giorgetti ha parlato di case fantasma, non ha detto che dobbiamo farlo in assoluto. Forza Italia, che ha da sempre a cuore la casa, valuterà con attenzione, perché le famiglie e le case sono state già abbastanza colpite”, dichiara il deputato Maurizio Casasco, responsabile Economia di Forza Italia.
“Sulla casa, è stato ribadito, non ci sarà alcuna stangata”, fa sapere la Lega, ovvero il partito di Giorgetti, in una nota.
Smentisce ancora una volta il Mef. “Sarebbe bastato ascoltare le parole del ministro e guardare cosa c’è scritto sul Piano strutturale di bilancio (scusate la precisione, siamo a pagina 156, ultimo capoverso) per vedere che nessuno prospetta alcuna tassa sulla casa. La casa per il centrodestra è sacra e nessuno la tasserà. Si tratta semplicemente di garantire interoperabilità di banche dati che mettono insieme l’aggiornamento catastale e il godimento di bonus edilizi, nulla di più, nulla di meno”, precisa il sottosegretario (leghista) al Mef, Federico Freni.
Interviene anche la premier Giorgia Meloni: “Non aumenteremo le tasse e niente sacrifici”, dichiara.
Intanto Camera e Senato hanno approvato la risoluzione di maggioranza al Psb, tra le proteste delle opposizioni che parlano di un piano sacrificale tutto tagli e niente crescita.