Dalla Commissione europea arriva un assist a Elly Schlein. La segretaria del Pd ha provato in questi giorni a lanciare l’idea di una patrimoniale e ora la stessa posizione viene presa anche dal vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, che apre a una tassa sui super-ricchi: “La tassazione delle ricchezze individuali e l’uso di imposte sul patrimonio netto ha acquisito molta forza quest’anno, a livello internazionale e in Europa. Questo è collegato alle disparità crescenti nella nostra società”.
Tassa sui super-ricchi, l’ipotesi di una patrimoniale europea
Da questo messaggio parte il vicepresidente dell’esecutivo comunitario per confermare il sostegno di Bruxelles al lavoro dell’Ocse e alla proposta del G20 per “una politica di tassazione efficace e progressiva”, attraverso una tassa da far pagare ai super ricchi. Schinas sottolinea come i numeri raccontino la situazione: “Secondo la Banca mondiale, negli ultimi 25 anni l’1% più ricco rappresentava il 38% della crescita totale della ricchezza, mentre il 50% meno ricco solo il 2%”.
E poi cita anche Eurobarometro, secondo cui “oltre l’80% degli europei ritiene che le differenze di reddito siano troppo grandi nel loro Paese”. Inoltre, ricorda Schinas, “l’anno scorso è stato avviato un iter a seguito di un’iniziativa dei cittadini che richiedeva alla Commissione di stabilire una tassa europea sulle grandi ricchezze per finanziare la transizione ecologica e sociale”. E anche il G20 in Brasile ha visto il riconoscimento della “necessità di migliorare la redistribuzione del reddito e della ricchezza”. Un impegno accolto “con favore” dall’Ue.
L’assist a Schlein
Il punto, quindi, è lo stesso toccato da Schlein in Italia quando ha parlato di una “tassa internazionale sui super ricchi”. E lo ha fatto proprio citando il presidente brasiliano Lula, che nel G20 ha fatto inserire questa formula nelle conclusioni: “Cercheremo di impegnarci in modo cooperativo per garantire che gli individui con un patrimonio netto molto elevato siano effettivamente tassati”. Una discussione che in questi giorni prende piede anche in Francia con il premier Michel Barnier che ha annunciato “un contributo eccezionale” dei “francesi più ricchi”. Certo, resta la difficoltà di mettere in campo misure di questo genere nella prossima Commissione Ue, decisamente più spostata a destra di quella attuale. Una patrimoniale europea, quindi, sembra complicata.