“Escludo che arrivi un rinvio a giudizio oggi, poi sono qui per parlare di politica e non c’è niente di attinente per quanto riguarda la mia attività politica e di ministro”. Così ieri la ministra del Turismo Daniela Santanchè a Rimini ha dribblato le domande sull’udienza preliminare dell’inchiesta per truffa aggravata ai danni dell’Inps per presunte irregolarità sulla cassa integrazione in deroga nel periodo Covid che si stava svolgendo al tribunale di Milano. La seconda udienza in meno di una settimana.
Santanché non è preoccupata, ma Visibilia spa chiede il patteggiamento
“Vi sembro preoccupata? Sono ottimista”, ha aggiunto la ministra. Sarà, ma in aula i legali della Visibilia Editore Spa (dalla quale Santanché ha dismesso cariche e quote nel 2022) chiedevano il patteggiamento. E i difensori della ministra chiedevano il trasferimento del procedimento per competenza territoriale a Roma, sede dell’Inps (sull’istanza difensiva il gup di Milano Tiziana Gueli deciderà il prossimo 23 ottobre).
Inps sarà parte civile nel procedimento
Ma le brutte notizie per la senatrice di FdI non finiscono qui. Inps infatti è stato ammesso come parte civile per i danni patrimoniali e di immagine. L’istituto chiede di quantificare in via equitativa i danni subiti, quelli patrimoniali sui soldi versati (oltre 126mila euro complessivi) per la cassa in deroga mentre i dipendenti lavoravano; quelli non patrimoniali da “disservizio causato” e quelli non patrimoniali di immagine.
Nell’istanza di patteggiamento, con il parere favorevole della Procura, per Visibilia Editore Spa, una delle due società imputate insieme a Visibilia Concessionaria, viene proposto il pagamento di una sanzione pecuniaria di 23mila euro, oltre al versamento dei soldi contestati nei verbali di accertamento dell’Inps.
I soldi contestati alle ex società di Santanché
A Visibilia Editore spa, in particolare, viene contestata la Cig su sette dipendenti per un totale di circa 36.600 euro, mentre a Visibilia Concessionaria viene contestata la cassa su sei dipendenti per quasi 90mila euro. La Spa, che è in amministrazione giudiziaria su disposizione nei mesi scorsi del Tribunale civile, ha proposto di sanare i verbali di accertamento (i versamenti sono già in corso) e se il gup darà l’ok al patteggiamento, non scatteranno interdizioni né confische. Anche l’altra società, nel frattempo, ha preannunciato, da quanto si è saputo, che sanerà i verbali di accertamento.