Il ministro Giorgetti dice che con la prossima finanziaria dovremo fare sacrifici. Ma come, fino a ieri ci dicevano che l’economia andava a gonfie vele e adesso dobbiamo fare sacrifici? Ma è una presa in giro?
Eugenia Tarquini
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Gentile lettrice, non so più come dirlo: la Meloni è un fenomeno quando si tratta di raccontare che gli asini volano e lo Stato ci darà mille euro a testa con un clic. Purtroppo gli asini non volano e i mille euro dovremo darli noi allo Stato. Tutti ricordiamo la Meloni che ringhiava “Pretendo che vengano e-li-mi-na-te le accise”. Invece ora vuole aumentare le accise sul diesel, che faranno salire il costo dei trasporti e il prezzo dei prodotti. Ma fosse solo questo! Il fatto è che, caduta la maschera, la realtà si mostra l’opposto delle sue frottole, tipo: “l’Italia è la locomotiva d’Europa”, “abbiamo aumentato i posti di lavoro” e “tutti i dati economici sono positivi”, mentre invece la produzione industriale cala ininterrottamente da 18 mesi, il taglio del Reddito di cittadinanza ha portato a oltre 5 milioni gli italiani in povertà assoluta, l’Istat certifica una paurosa perdita di potere d’acquisto degli stipendi (-8%) e il taglio del Bonus 110% ha messo in crisi il settore edile. Inoltre tagli alla sanità, tagli a opzione donna, no al salario minimo, taglio di 60 miliardi alla rivalutazione delle pensioni, aumento dei prezzi degli alimentari ben oltre il tasso d’inflazione. E come non bastasse, il patto di stabilità ci costerà 13 miliardi per l’incapacità della Meloni di ottenere condizioni migliori in Europa. Il castello in aria crolla e sotto le macerie ci siamo noi.