Si parla da settimane del piano di pace dell’Ucraina, con Volodymyr Zelensky che lo ha illustrato agli alleati — e soprattutto a Joe Biden — convinto di aver trovato la soluzione per chiudere il conflitto. Tuttavia, prima ancora di essere reso pubblico, ha già fatto discutere. Infatti, dal Pentagono hanno accolto con ben poco entusiasmo il progetto, poiché sembrerebbe “mancare di una strategia globale” e si concentrerebbe sostanzialmente “solo sulla fornitura di più armi e sull’allentamento delle restrizioni sui missili a lungo raggio”. La pietra tombale sul piano sembra essere arrivata dal Cremlino.
Secondo il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, “nessuno dei piani di pace per l’Ucraina, che circolano da settimane, ha una base realistica”. “Ci sono molte pubblicazioni su questo argomento, un sacco di vari scolasticismi, ragionamenti e così via. Ma finora, nessuno di questi argomenti ha una base accettabile”, ha detto il portavoce dello zar.
Ucraina, dal Cremlino ennesima doccia fredda per Zelensky. Putin boccia il piano di pace di Kiev: “Irrealistico e irricevibile”
Il punto, com’è facilmente intuibile, è che il progetto di Zelensky non prevede alcuna cessione territoriale, su cui la Russia non intende indietreggiare, poiché pretende l’annessione delle regioni contese — e già quasi completamente conquistate — del Donbass.
Ma non è tutto. Il Cremlino contesta anche il fatto che il piano in realtà non punti a raggiungere la pace con un negoziato tra le parti, ma miri solo ed esclusivamente a sconfiggere Mosca, un’eventualità che appare a dir poco improbabile, così da imporre a Putin le condizioni — tra cui figurerebbe anche il ritiro dalla Crimea — per arrivare all’agognato cessate il fuoco.