L’intervista di Giancarlo Giorgetti di giovedì all’evento Future of finance di Bloomberg ha spiazzato tutti: governo e maggioranza. La richiesta arrivata dal ministro dell’Economia di sacrifici a tutti, in termini di nuove tasse, in un periodo particolare quale l’attuale in cui si sta cercando di mettere assieme una Manovra difficile, per la scarsità di risorse a disposizione, e con un Piano strutturale di bilancio che prefigura sette anni di tagli e sacrifici, ha lasciato tutti interdetti.
Prima increspatura tra Giorgetti e Meloni
A partire dalla premier. Giorgia Meloni e Giorgetti sono andati finora d’amore e d’accordo: hanno affossato assieme il Superbonus, hanno sottoscritto assieme un Patto di stabilità scellerato e hanno condiviso già due leggi di bilancio lacrime e sangue. Giovedì la prima increspatura. L’allusione a nuove tasse ha affossato i mercati e irritato premier e maggioranza. A partire dalla Lega, partito di Giorgetti.
Il vicepremier e segretario del Carroccio, Matteo Salvini, ha ribadito che “questo non è il governo delle tasse”, sebbene abbia auspicato un “contributo volontario delle banche, che hanno fatto lo scorso anno 40 miliardi di utili”.
Il dietrofront del Mef su nuove tasse
Dal Mef, poi, si sono affrettati a spiegare che si chiederà uno sforzo alle imprese più grandi che operano in determinati settori in cui l’utile ha beneficiato di condizioni favorevoli esterne. Sulle modalità del loro contributo è in corso un confronto. “Niente nuove tasse”, viene comunque messo in chiaro.
L’alt di Forza Italia al ministro leghista
Ieri è arrivato l’alt di Antonio Tajani. Il vicepremier e leader di Forza Italia, tra i principali responsabili del naufragio della tassa sugli extra profitti delle banche dello scorso anno, ha parlato senza equivoci. “Nessuna nuova tassa, siamo contrarissimi a imporre nuove tasse. Ci sono state alcune cattive interpretazioni di alcune parole dette ieri” dal ministro Giorgetti, ma “finché saremo noi al governo non ci saranno nuove tasse per gli italiani”.
“L’Italia è il Paese in Europa con la maggiore tassazione su imprese e famiglie, aumentare le tasse sarebbe la strada per portarci verso un Paese sempre più soffocato da burocrazia e balzelli, dobbiamo fare esattamente il contrario, Forza Italia su questo è inflessibile”, ha detto Raffaele Nevi, portavoce del partito azzurro. Ma Giorgetti non è stato frainteso affatto. Le sue parole sono risuonate chiare e forti ma indigeribili per i suoi compagni di viaggio, a partire da Meloni. Da qui il dietrofront.