Medio Oriente, dopo la rappresaglia l’Iran tende la mano a Israele: “Se non ci attaccano, la nostra azione è conclusa”. Ma Netanyahu promette una “dura risposta”

Medio Oriente, dopo la rappresaglia l'Iran prova a gettare acqua sul fuoco. Ma Netanyahu promette "risponderemo"

Medio Oriente, dopo la rappresaglia l’Iran tende la mano a Israele: “Se non ci attaccano, la nostra azione è conclusa”. Ma Netanyahu promette una “dura risposta”

Dopo la rappresaglia ‘show’ dell’Iran agli omicidi del leader di Hamas Ismail Haniyeh e del capo di Hezbollah Hassan Nasrallah, nonché per l’invasione del Libano, da Teheran provano a gettare acqua sul fuoco al fine di evitare una guerra in Medio Oriente con Israele. “La nostra azione è conclusa a meno che il regime israeliano non decida di sollecitare ulteriori ritorsioni. In qual caso, la nostra risposta sarà più forte e più potente”. Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri iraniano, Seyed Abbas Araghchi, spiegando che con l’attacco missilistico contro Israele Teheran ha esercitato il proprio diritto all’autodifesa, “ai sensi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, prendendo di mira solo i siti militari e di sicurezza responsabili del genocidio a Gaza e in Libano”.

“I sostenitori di Israele hanno ora una maggiore responsabilità di frenare i guerrafondai a Tel Aviv invece di farsi coinvolgere nella loro follia”, ha aggiunto il capo della diplomazia iraniana.

Ma Netanyahu promette una risposta e spinge il Medio Oriente in guerra

Parole distensive che, però, difficilmente eviteranno la contro-risposta di Tel Aviv. Malgrado il pressing dell’Occidente, con il presidente americano Joe Biden che sta facendo di tutto per evitare l’escalation in Medio Oriente, dallo Stato ebraico si susseguono dichiarazioni di fuoco. Per il primo ministro Benjamin Netanyahu “l’Iran ha commesso un grosso errore stasera, e ne pagherà le conseguenze” mentre il ministro degli Esteri dello Stato ebraico, Israel Katz, spiega che “il regime degli Ayatollah ha oltrepassato una linea rossa e Israele non rimarrà in silenzio di fronte al brutale attacco iraniano contro i nostri cittadini”.

Dello stesso avviso anche il capo di Stato maggiore dell’esercio israeliano (Idf), Herzi Halevi, che ha spiegato: “Sceglieremo noi quando esigere il prezzo (dall’Iran). Dimostreremo le nostre capacità di attacco precise e sorprendenti, in conformità con le direttive politiche”.

Medio Oriente, dopo la rappresaglia l’Iran tende la mano a Israele: “Se non ci attaccano, la nostra azione è conclusa”

Dichiarazioni del governo Netanyahu a cui ha contro-risposto il capo di Stato Maggiore dell’esercito iraniano, il generale Mohammad Bagheri, assicurando che Teheran colpirà “tutte le infrastrutture” di Israele se verrà attaccato in risposta ai suoi lanci di missili. “Se il regime sionista, impazzito, non è controllato dai suoi sostenitori americani ed europei e vuole continuare questi crimini o agire contro la nostra sovranità e integrità territoriale, un’operazione come quella di questa sera (martedì) sarà ripetuta con maggiore intensità e tutte le infrastrutture del regime saranno prese di mira”, ha tuonato il generale Bagheri alla televisione di stato iraniana.