Volano gli stracci in Liguria, veleni tra i candidati pure sulla lotta alla mafia

Tra Marco Bucci e Andrea Orlando, candidati alle regionali in Liguria, volano gli stracci anche sulla mafia.

Volano gli stracci in Liguria, veleni tra i candidati pure sulla lotta alla mafia

La campagna elettorale è entrata nel vivo. O meglio, è entrato nel vivo lo scontra tra i candidati alla presidenza per le elezioni regionali in Liguria. Il sindaco di Genova e candidato del centrodestra, Marco Bucci, ha risposto alle parole del suo rivale del centrosinistra, Andrea Orlando, insinuando l’ipotesi di possibili vicinanze alla mafia. Una polemica che nasce dalle accuse dell’ex ministro della Giustizia al centrodestra in Liguria, che “candida capolista un indagato per voto di scambio politico mafioso”. Una prima risposta era già arrivata negli scorsi giorni, ma ora Bucci è tornato sul tema con parole che fanno indignare il Pd.

Mafia, è scontro Bucci-Orlando

Lo scontro si era in realtà aperto già domenica. Ma lunedì ha vissuto una nuova tappa quando Orlando, parlando a SkyTg24, ha fatto riferimento all’inchiesta che ha terremotato la Regione Liguria, fino alle dimissioni dell’ex presidente Giovanni Toti. Da una parte la vicenda si è conclusa con il patteggiamento, dall’altra “invece si deve ancora concludere: mi riferisco – ha affermato Orlando – al voto di scambio e al voto di scambio politico-mafioso. Il voto di scambio coinvolge esponenti politici che sono stati ricandidati, il voto di scambio politico-mafioso coinvolge stretti collaboratori dell’ex governatore”. Il tema, secondo il candidato del centrosinistra, è quello di una politica che finisce per essere “ricattabile”. La replica di Bucci, però, fa scoppiare il caso. Un giornalista gli ha chiesto un commento sugli attacchi di Orlando al centrodestra proprio sul tema della lotta alle mafie.

Scatenando la velenosa risposta del sindaco di Genova: “Perché, lui ne fa parte?”. Una battuta ripetuta due volte. Poi Bucci ha approfondito l’argomento: “Solo due giorni fa abbiamo dato un edificio importantissimo sequestrato alle mafie a un’associazione che si preoccupa di trovare residenze per i genitori dei bambini del Gaslini. Lo stesso vale per 48 immobili nel centro storico che sono già stati dati ad associazioni. Abbiamo lavorato molto per restituire alla città tutti questi immobili che erano di proprietà di associazioni mafiose”. In più, ha sottolineato, “il sottoscritto ha fatto il primo protocollo di legalità in Italia per la costruzione del Ponte San Giorgio”. Riferendosi a queste cose, il sindaco di Genova ha continuato, parlando di Orlando: “Probabilmente non le sa ma si dovrebbe informare un po’ di più prima di parlare perché così si fanno delle brutte figure”. L’attacco di Bucci non è finito: “Se qualcuno ne parla è perché ha dei pruriti, dei motivi, non lo so”.

Acqua sul fuoco

Mentre il Pd si scaglia contro il sindaco di Genova, è lo stesso Orlando a cercare di stemperare gli animi ed evitare la polemica. Per il deputato del Pd, Giuseppe Provenzano, il candidato del centrodestra “continua ad attaccare a livello personale, una strategia che dimostra la paura di non farcela”. Per il deputato dem si tratterebbe di parole gravi “se parlassimo di persone con senso delle istituzioni, ma abbiamo visto in più occasioni che Bucci non ha mai dimostrato di averne. Inutile ricordare davanti a tali menzogne e ad un livello così incivile di confronto con l’avversario che Orlando è stato il primo a denunciare la presenza delle mafie in Liguria e da ministro ad approvare il Codice Antimafia”.

Lo stesso Orlando, invece, ha sottolineato di aver “fatto un appello generale a stigmatizzare alcune pratiche che si sono consumate negli anni, alcuni modi di fare campagna elettorale, promettendo posti di lavoro e in alcuni casi interloquendo con le organizzazioni criminali”. Ma il sindaco Bucci “dice che io parlo di mafia perché ne faccio parte. Mi sembra un tipo di polemica sulla quale non voglio seguirlo”.