I giocatori Milan Škriniar e Davide Calabria. L’allenatore nerazzurro Filippo Inzaghi. Ma anche il cantante Federico Lucia, in arte Fedez. Sono solo alcuni dei nomi “vip” che in un modo o nell’altro si leggono nelle 568 pagine dell’ordinanza del Gip milanese Domenica Santoro che ha decapitato le cupole del tifo organizzato di Inter e Milan.
Nessun “vip” è indagato
Nessuno dei predetti “vip” è indagato (“nessun tesserato e nessun dirigente delle due società è indagato, perché c’è una forma di sudditanza e non di complicità”, ha spiegato il procuratore di Milano, Marcello Viola), tuttavia il gip annota a proposito degli arrestati di fede rossonera: “emergono (…) collegamenti con settori del mondo dello spettacolo (anch’essi, ad avviso di chi scrive, da meglio verificare nella loro intensità e nella connotazione finalistica)”.
Lo stretto rapporto tra Fedez il capo della Sud, il pregiudicato Lucci
Il riferimento è ai rapporti tra il capo della Sud, il pregiudicato Luca Lucci e Fedez. Partito come possibile rapporto d’affari, col tempo, tra i due nasce una vera amicizia. A fare da detonatore, l’interesse di Fedez a “somministrare la bevanda a marchio BOEM al Meazza durante le partite”. Il problema è che a distribuire le bevande a San Siro è la M-I, società di proprietà di Milan e Inter, alla quale il comune ha appalto la ristorazione.
“Ma se voi avete una società di consulenza o una società con la quale possiamo lavorare, ma se io vi appalto a voi la distribuzione di BOEM? All’interno dello stadio… E vi prendete una percentuale…eh capito? trovare un dill (fon.) e magari parlare anche con i baracchini, cioè…avere la distribuzione più capillare che si può avere, all’interno dello stadio durante le partite! Perchè, sennò cioè… è bello, però è anche uno spreco…”, propone Fedez.
E Lucci: “Dovrei parlare con il responsabile che c’ha tutti i bar dentro allo stadio, che lo conosco bene!! eh… E’ una persona perbenissimo… Guarda, con i bar, con i bar, mi posso muovere eeh… Già in settimana mi muovo!…”, ma ha anche assicurato che “se vuoi mi muovo anche con l’inter, perché lui fa anche quelli dell’Inter…quindi…io se vuoi, te le faccio mettere in entrambe le partite …va bene…per dentro lo stadio…per dentro lo stadio, non c’è problema!”.
Quando insieme volevano prendere l’Old Fashion
Poi Fedez utilizzerà accoliti di Lucci – sempre della curva – come guardaspalle per sé e la famiglia. I due sono talmente uniti, che quando Fedez medita di rilevare lo storico locale Old Fashion di Milano, propone a Lucci di essere suo socio. Ma i precedenti di Lucci potrebbero essere un problema “Come introduco tua figura”, chiede il rapper. “Non la introduci”, la secca risposta dell’ultras. Infine, annota il Gip, i guardaspalle rossoneri affiancheranno Fedez nella spedizione punitiva contro il personal trainer Cristiano Iovino del 23 maggio scorso.
Škriniar a “rapporto”
Discorso diverso per i giocatori. In particolare, Škriniar è stato “vittima” delle attenzioni dei tifosi interisti, per la sua intenzione di lasciare il club. Una sudditanza la sua che lo porta a prendere un appuntamento – attraverso la società – in un bar con gli ultras per spiegare loro la sua decisione di lasciare Milano.
Inzaghi: “Chiamo Marotta, Zanetti. Bergomi…”
Circa Inzaghi, invece, la vicenda riguarda alcuni biglietti che la società aveva negato ai tifosi per la finale di Champions di Istanbul. Ferdigo (capo dei nerazzurri) chiama Inzaghi e spiega che gli servono altri 200 biglietti oltre ai 1000 già ottenuti, “per stare tranquilli”, cioè per assicurare i lauti introiti agli ultras grazie alla rivendita dei tagliandi a prezzi maggiorati. E Inzaghi risponde: “Parlo con Ferri, con Zanetti, con Marotta… parlo con quelli (…) poi ti faccio sapere qualcosa… gli dico… che ho parlato con te e che tanto avevi già parlato con Ferri e Zanetti (…) Marco io mi… mi attivo e ti dico cosa mi dicono”. I 200 biglietti arriveranno subito.