Crediti deteriorati, salgono in Europa ma in Italia scendono: il report di Banca Ifis

Un rapporto di Banca Ifis evidenzia come salgano i crediti deteriorati delle banche in Europa. L'Italia, però, è in controtendenza.

Crediti deteriorati, salgono in Europa ma in Italia scendono: il report di Banca Ifis

Serve un “salto in lungo nella sostenibilità sociale”. Per il presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio, l’industria dei crediti deteriorati (Npl) deve fare un passo in avanti: “Bisogna rafforzare l’approccio degli operatori al social banking per favorire l’inclusione”. Proprio dei crediti deteriorati delle banche europee e italiane si è parlato con la presentazione del rapporto di Banca Ifis sul tema.

Aprendo i lavori dello ‘Npl Meeting 2024’ a Cernobbio, Fürstenberg Fassio sottolinea che “l’industria degli Npl ha fatto un cambio di passo prendendo piena consapevolezza del proprio ruolo”. E “lo ha fatto non solo nel costruire un sistema più sostenibile per tutti, ma anche nel favorire la re-inclusione finanziaria dei soggetti fragili attraverso modelli di recupero sostenibili”.

Salgono i crediti deteriorati delle banche europee, non in Italia

Banca Ifis ha presentato questa mattina a Cernobbio un rapporto che evidenzia come salga a 373 miliardi di euro lo stock di crediti deteriorati delle banche europee, con un incremento di 16 miliardi di euro generato soprattutto dalle banche significative di Germania e Francia.

L’Italia è in controtendenza: nel primo semestre 2024 lo stock di Npl delle banche significative italiane cala di 5,1 miliardi di euro. Nel dettaglio, al 30 giugno 2024 la Germania registra 41 miliardi di crediti deteriorati (+13,57%); la Francia 121 miliardi (+7,8%); l’Italia 41 miliardi (-11%); Spagna 76 miliardi (+1%), l’Europa 373 miliardi (+4,5%).