Il 24 settembre 2024, Giorgia Meloni posta l’ennesimo selfie. Nella foto: la premier italiana, Elon Musk e Katalin Novák. La didascalia recita: “Solo i bambini possono salvare il mondo”.
Chi è Novák? Ex presidente della Repubblica ungherese, dimessa il 10 febbraio 2024. Il motivo? Uno scandalo di pedofilia. Aveva graziato il vicedirettore di un orfanotrofio, condannato per aver coperto abusi su minori.
Orbán, suo mentore politico, l’ha abbandonata. Meloni no. Anzi, fonti ungheresi rivelano: è stata la premier italiana a garantirle l’invito all’Atlantic Council, dove è stata scattata la foto.
Novák non è una figura qualunque. Ex ministra della Famiglia, paladina anti-LGBT, promotrice del World Congress of Families. Ora guida una “no profit contro il collasso demografico”.
Non è la prima volta che Meloni finisce nell’occhio del ciclone per un’immagine. 21 maggio 2023: l’Emilia-Romagna era sott’acqua e lei postava un selfie con Mel Gibson.
Ma mentre la premier colleziona selfie, l’Italia attende risposte. Il 20 settembre 2024, il sindaco di centrodestra di Brisighella (Ravenna) denuncia: nessun aiuto dal governo per l’alluvione del 2023. Dov’è finito il generale Figliuolo, nominato commissario straordinario il 10 luglio 2023?
Il contrasto è stridente: da un lato, selfie sorridenti con celebrità e politici caduti in disgrazia; dall’altro, comunità che ancora attendono aiuti concreti.
Ma questo selfie non è solo una foto. È un manifesto politico. Rivela priorità, alleanze, visioni del mondo. Mentre l’Italia affronta sfide concrete – dalla ricostruzione post-alluvione alla crisi economica – la sua premier sembra più interessata a coltivare un’immagine internazionale controversa. La politica pop è una bolla pronta a esplodere.