Con quale coraggio Israele stermina i palestinesi, donne, bambini, neonati, e poi accusa le vittime di essere “terroristi”? È un’infamia.
Grazia Costa
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Gentile lettrice, lei parla così perché non conosce i palestinesi. Dio solo sa cosa non farebbero per diffamare Israele. Per esempio, lo Stato ebraico blocca per mesi l’acqua potabile e il cibo a Gaza, toglie la corrente elettrica, distrugge tutti gli ospedali, impedisce l’ingresso di medicinali di base (e non parliamo di quelli non di base), e che cosa fanno i palestinesi in cambio? Si ammalano di poliomielite! Mostri! Ingrati! E ancora: appena atterra su Gaza un missile o una bombetta da mezza tonnellata, loro muoiono a centinaia. Lo fanno apposta. E i sopravvissuti accendono subito i telefonini per riprendere in video i bambini sfigurati, senza testa, senza braccia, senza gambe. Qualche giornon fa ho visto i soccorritori che estraevano dalle macerie una bambina di 11 anni uccisa da una bomba: mentre un uomo la tirava su, l’osso del braccio fuoriusciva dalla spalla, la testa ciondolava di qua e di là come in un pupazzo rotto, metà della faccia mancava (al suo posto c’era una caverna vuota) e i capelli intrisi di polvere di cemento sembravano finti come quelli di una bambola. E quei mostri dei palestinesi hanno fatto subito circolare il video su Whatsapp, Facebook, Messenger, Instagram, tutti strumenti di proprietà di un noto benefattore ebreo americano. Che canaglie! E lui, il povero benefattore, non riesce a bloccarli tutti. Ogni dieci video che cancella, uno gli sfugge e fa il giro del mondo. Ecco perché la gente odia i governanti dello Stato ebraico.