Nonostante i dubbi che il suo partito (FdI) nutre nei confronti dell’Autonomia differenziata, al pari degli alleati di Forza Italia, Giorgia Meloni decide di esporsi davanti agli imprenditori difendendo il testo di legge leghista.
Riforme del premierato, della giustizia, dell’Autonomia differenziata: “Faremo quello che va fatto”, ha detto la premier all’assemblea di Confindustria.
Gli risponde a tono il leader della Cgil. “La presidente del Consiglio che viene qui e spiega che dobbiamo tutti insieme cambiare le politiche europee e poi rivendica che tra le riforme il nostro Paese deve avere l’autonomia differenziata o pensa che siamo tutti coglioni oppure ci sta raccontando delle balle: perché o la dimensione è europea o è regionale, le due cose non stanno insieme”, replica Maurizio Landini.
L’arrampicata sugli specchi di Giorgetti per difendere l’Autonomia
Intanto al Senato il ministro dell’Economia (leghista) Giancarlo Giorgetti si arrampica sugli specchi per spiegare che la riforma del Carroccio non comporterà ricadute sui conti dello Stato.
“La normativa vigente salvaguardia l’assenza di ricadute negative per la finanza pubblica dalla legislazione sull’autonomia differenziata”, dice, rispondendo all’interpellanza presentata dalle opposizioni.
Sul federalismo “parto da un approccio completamente diverso dal suo, per lei è fonte di maggiore spesa, per me è l’introduzione del principio di responsabilità in ogni livello e quindi efficienza e risparmio di spesa”, dice il ministro dell’Economia replicando al dem Francesco Boccia. Accanto al ministro anche il collega responsabile dell’autonomia, Roberto Calderoli.
“Condivido però con lei – ha aggiunto Giorgetti – che le regioni in particolare del Mezzogiorno hanno necessità di più scuola e sanità e, aggiungerei, più buona scuola e più buona sanità e forse l’autonomia differenziata glielo potrà garantire”.
Le opposizioni sbugiardano il ministro dell’Economia
Il pentastellato Stefano Patuanelli fa riferimento alla risposta, data poco prima da Giorgetti, al governatore veneto Luca Zaia.
“Trasformo le sue parole in una risposta possibile, quindi direi: ‘Caro Zaia, caro Luca, la propaganda è una cosa e la realtà è un’altra. Tu hai chiesto di avere in propria competenza materie non Lep. Ma sappi che anche se, come Lega, abbiamo festeggiato l’autonomia, ne riparleremo tra una decina d’anni quando avremo quantificato i Lep. E quando avremo capito quanto costano le materie non Lep, perché il fatto che una materia sia ‘non Lep’ non significa che sia gratis”.