Continua l’attacco del governo alla Procura di Palermo che ha chiesto la condanna a 6 anni per il vicepremier leghista Matteo Salvini per il caso Open Arms. Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra della Camera, che ne pensa?
“Sono esterrefatta che il governo, in particolare nella persona della premier, intervenga sul dibattito invece di aspettare l’evolversi e lo sviluppo del processo stesso. E mi sembra che ci sia una sorta di arroganza del potere nel mancato rispetto della divisione dei poteri che in Italia, e non solo, è uno dei principi fondanti della nostra democrazia. Quindi il giudizio pesante degli esponenti del governo a carico dei magistrati è inquietante. La magistratura fa il proprio dovere ed accusarla di politicizzare l’azione giudiziaria mi sembra quantomeno una calunnia. Peraltro questo conflitto aperto dal governo con la magistratura è ad armi dispari. Non è che i magistrati di Palermo infiammino i social o abbiano lo spazio nei media che ha il governo. Un conflitto impari che non fa certo bene alle istituzioni e nemmeno al governo. Perché un conto è augurarsi, come le persone garantiste fanno, che l’innocenza di Salvini venga dimostrata. Un altro è accusare in maniera aprioristica la magistratura senza neanche aspettare l’inizio del processo stesso”.
Per la pubblica accusa Salvini si è reso colpevole di sequestro di persona ma per il ministro e la premier Meloni si è trattato di difesa dei confini nazionali.
“Mi sembra ridicolo parlare di difesa dei confini nazionali. Come se la nave Open arms, che in quel caso come in altri ha salvato dei profughi, sia paragonabile all’invasione di un esercito armato. La verità è una posizione spietatamente e ideologicamente avversa da parte di Salvini, e non solo, a ogni forma di solidarietà rispetto a queste persone che cercano una prospettiva di vita diversa, che cercano di salvarsi. Senza peraltro nessun riconoscimento di tutte le morti e di tutte le tragedie del Mediterraneo. Si preoccupassero invece al governo dei giovani che emigrano dall’Italia, perché non trovano un lavoro adeguato. La verità è che la Lega ha sempre avuto nei confronti dei migranti un approccio spietato, salvo poi quando è al governo delle Regioni, di fronte al bisogno di manodopera nelle fabbriche e nelle campagne, sentirla parlare di migrazione regolare. E nello stesso tempo però rifiutarsi di aprire il dibattito sulla riforma della cittadinanza”.
Il premier britannico Starmer ha detto di trovare interessante il lavoro che sta facendo l’Italia sull’immigrazione. Meloni ha rilanciato con la bontà del modello Italia-Albania.
“Ho qualche dubbio sulle classi dirigenti contemporanee compresa quella inglese. Che si è ridotta a venire in Italia, dopo secoli di politiche migratorie che avrebbero dovuto insegnare qualcosa, a dire queste cose. Mi sembra una barzelletta. Per quello che riguarda il modello Italia-Albania penso sia una grande trovata che potrebbe essere mediaticamente efficace e che dietro nasconda l’impotenza da parte del governo a gestire le politiche migratorie. Noi siamo un Paese vecchio con culle quasi sempre più vuote e abbiamo bisogno, e sempre più ne avremo, dei migranti”.
Niente scheda del cellulare, senza il permesso di soggiorno in Italia. La proposta è spuntata nel disegno di legge sicurezza.
“Credo sia un misura, oltre che incostituzionale, di una crudeltà mostruosa. Si tratta di attacchi spietati e disumani a persone che cercano di risolvere problemi fondamentali della propria vita e dei propri familiari. Solo il fatto di concepire una tale proposta mi dice molto del disastro di cultura politica cui siamo di fronte”.