La Bce ha deciso di tagliare i tassi di 25 punti base: quello sui depositi passa da 3,75% a 3,50%, quello sui rifinanziamenti principali, per l’aggiustamento tecnico causato dal nuovo quadro operativo, scende al 3,65% dal 4,25% e per lo stesso motivo il tasso sui prestiti marginali cala a 3,90% dal 4,50%. Ma non bisogna farsi troppe illusioni.
La Bce “resta determinata ad assicurare il ritorno dell’inflazione all’obiettivo (del 2%, ndr) in modo tempestivo”: per questo “manterremo i tassi a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario a questo scopo”, ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde. Insomma, affidandosi allo spagnolo Lagarde dice: “Que serà, serà”.
Taglio dei tassi Bce, il risparmio sui mutui a tasso variabile
Secondo lo studio dell’Unione nazionale consumatori la riduzione dei tassi di 25 punti base, considerando l’ultimo Taeg comunicato da Bankitalia, 3,94 per cento, e l’importo e la durata media di un mutuo, corrisponde, nel caso vi fosse un pieno trasferimento sull’Euribor, a un calo della rata, per chi ha contratto ora un mutuo a tasso variabile, pari a 18 euro al mese, 216 euro all’anno.
“I rischi per lo scenario di crescita dell’area euro restano orientati al ribasso”, dice ancora Lagarde, che ha dato la sua benedizione al rapporto sulla competitività di Mario Draghi: “Mi auguro che le autorità in carica seguano quella strada”.
Interpellata sull’acquisto di un pacchetto di azioni di Commerzbank da parte di Unicredit, la numero uno di Francoforte ha detto che la Bce “tipicamente non commenta su singoli istituti bancari” e la vigilanza unica “farà quello che deve fare in piena indipendenza”. Ma “le fusioni bancarie transfrontaliere – ha aggiunto – sono auspicate da molte autorità, e sarà interessante vedere gli sviluppi nelle prossime settimane”.