Il caso doping per Jannik Sinner non è ancora chiuso. Come riferisce sempre il Corriere della Sera, l’indagine della Wada sul caso Clostebol non sarebbe chiusa ma sarebbe ancora in corso. La Wada ha infatti richiesto “documentazione aggiuntiva sul caso a Itia, l’agenzia indipendente che giudica i casi di doping nel tennis”.
La Wada, quindi, sembra “non essersi accontentata delle quasi 50 pagine dettagliate della sentenza e di aver chiesto approfondimenti specifici, ma non vuole comunicare in che data ha ricevuto (o se ha ricevuto) la documentazione richiesta”.
Caso Sinner, l’indagine della Wada non è ancora chiusa
Sulla base a un comma dell’articolo 13.2 del Codice Antidoping, riservato alla Wada e non all’agenzia antidoping italiana, il termine dei 21 giorni per fare appello si calcola dal momento della ricezione del materiale aggiuntivo. E proprio questo sposterebbe quindi i termini per il ricorso, che non sono scaduti oggi dunque.
Wada, secondo il Corriere della Sera, conferma di non essersi accontentata delle quasi 50 pagine dettagliate della sentenza e di aver chiesto approfondimenti specifici. È quindi al momento impossibile sapere quando scadrà il nuovo termine per fare ricorso.
Sul caso interviene anche il presidente della Federazione italiana tennis e padel, Angelo Binaghi: “Non mi preoccupa perché mi sembra che il caso sia completamente sviscerato in tutti i suoi aspetti più particolari”. Binaghi ribadisce che Sinner “è vittima di un incidente non suo, ma di terze persone. Riguarda la miliardesima parte di un farmaco che, peraltro, nel tennis, se non preso in dosi massicce, non può alterare nessun tipo di prestazione. Sono fiducioso: diamo tempo agli organi competenti di chiudere completamente il caso”.