Al di là della figura barbina e dei possibili risvolti legali da accertare che riguardano l’ormai ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, anche l’altra protagonista della vicenda, che ha portato l’ex direttore del Tg2 a dimettersi, solleva numerose perplessità.
L’imprenditrice di Pompei, Maria Rosaria Boccia, in un’intervista giovedì alla Stampa ha accusato la premier Giorgia Meloni di “comportamenti sessisti” contro di lei, definendola “l’altra persona” della relazione con Sangiuliano. Ieri nella lunga intervista a La7 dichiara: “Ho votato Giorgia Meloni. La stimo, l’apprezzo: è una donna in gamba”.
Boccia si dice dispiaciuta per Sangiuliano ma poi lo attacca
Boccia dopo aver detto di Sangiuliano di tutto, di più, commentandone le dimissioni, dice: “No, non sono contenta, assolutamente, lui meritava quel posto, è una persona molto competente, secondo me anche una brava persona. Si è trovato in una situazione che non ha saputo gestire, mi dispiace tantissimo”.
Ha sbagliato a lasciare? “Forse oggi dopo tutta la tempesta mediatica era necessario, però poteva non farlo, dicendo la verità fin dall’inizio”. E poi è tornata alla carica. “Le scuse del ministro? Io voglio le scuse dall’uomo, per me e la mia famiglia. È lui che mi ha messo in pubblica piazza”, ha poi detto.
Secondo l’imprenditrice se Sangiuliano “avesse detto la verità, non sarei qui. Ho solo rettificato le bugie del ministro. E continuo a farlo, purtroppo. Se sono una spia? Assolutamente no. Non spiavo il ministro, io lavoravo con il ministro”.
E ancora: “Non ho paura delle indagini, ho detto la verità”. In questi giorni “sono stata a casa, mi sono trovata su tutti i giornali, travolta dalla vicenda, messa all’angolo dai giornalisti, sotto casa, nei negozi, semplicemente mi sono chiusa a casa. Ho pensato e ho risposto solo quando ha parlato il ministro, ho rispettato l’uomo e le istituzioni. Sono sempre stata sola a casa, il ministro lo sa benissimo perché ci siamo sentiti, fino all’altro ieri sera, dopo l’incontro” con Meloni.
Dell’intervista di Sangiuliano al Tg1 non sapeva nulla: “Non mi ha avvisata, non ho avuto neanche la possibilità di avvisare la mia famiglia, non è stata una cosa molto carina”.
La nomina promessa e poi annullata
Boccia racconta di aver ascoltato una conversazione tra Sangiuliano e la moglie, in cui la moglie chiedeva di strappare la nomina di Boccia al ministero. “Quindi, mi chiedo, la nomina è stata strappata per il capriccio di una donna o perché non avevo le competenze?”.
“Non ho mai registrato il ministro”, dice. Ammette però di aver registrato la conversazione con il funzionario del Mic sulla sua nomina, “questo è accaduto dopo la conversazione telefonica (con la moglie del ministro, ndr), a cavallo di ferragosto”.
E poi dice di essere in possesso di documenti che potrebbero rivelare verità inedite. E ancora: “In questa verità ci sono tante donne che non stiamo menzionando. Chiedo al ministro di dire la verità su di noi”. E chiude con una minaccia: se la verità non la racconterà Sangiuliano, lo farò io. Ribadendo che l’ex ministro era ricattato da persone dei palazzi della politica.