Meloni promuove Fitto in Ue e si apre la partita delle deleghe

Come previsto Meloni designa Raffaele Fitto come commissario europeo e tiene per sé le deleghe del super-ministero.

Meloni promuove Fitto in Ue e si apre la partita delle deleghe

Avevano detto che sarebbe stato Raffaele Fitto. E Fitto è stato. Sarà l’ormai ex ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, il candidato commissario europeo per l’Italia. La designazione è arrivata ieri, durante il consiglio dei ministri. “È una scelta dolorosa per me, credo anche per lui, e per il governo, ma è una scelta necessaria”, ha detto Giorgia Meloni.

La trattiva con Bruxelles sulla poltrona

Poi l’accenno alla poltrona che Ursula von der Leyen vorrà concedere all’Italia: la trattativa ancora non ha portato a un accordo e la possibilità di avere una vicepresidenza esecutiva appare assai remota. Ma Meloni ha ribadito la necessità, nonostante “molti italiani che tifano contro”, di un “ruolo adeguato” all’Italia, per il suo peso e “non per simpatia o antipatia verso il nostro governo”. Il confronto con Bruxelles andrà avanti ancora qualche giorno.

Le deleghe di Fitto: interim e poi Mantovano e Fazzolari

Resta intanto il nodo delle deleghe dell’ex ministro, ben quattro, a partire da quelle al Pnrr. Secondo fonti del governo, Meloni avrebbe scartato l’ipotesi sia di una sostituzione, sia di un rimpasto. Starebbe infatti considerando di “ripartire” il pacchetto di deleghe, puntando su Palazzo Chigi, dove la premier – che dovrebbe assumere l’interim – starebbe pensando ai sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari.

I nomi dei commissari oltre a Fitto

Con la nomina di Fitto si è completa la rosa dei nomi sottoposti alla presidente della Commissione von der Leyen (manca solo il Belgio, alle prese con la formazione del nuovo governo). Solo sei i commissari uscenti riproposti dagli Stati. Tra le new entry, i nomi più in vista ci sono, oltre all’ex premier estone Kaja Kallas, scelta dai leader Ue a giugno come Alta rappresentante per la politica estera, il ministro delle Finanze austriaco Magnus Brunner, quello irlandese Michael McGrath, Piotr Serafin, fedelissimo del premier polacco Donald Tusk e attuale ambasciatore presso l’Ue, la vice prima ministra e ministra della Transizione ecologica della Spagna Teresa Ribera e due ministri che hanno svolto un ruolo importante durante le rispettive presidenze di turno Ue, il ceco Jozef Sikela e la svedese Jessika Roswall.

La questione di genere

Il pallottoliere – senza il Belgio – si ferma a 19 nomi maschili e solo 7 femminili. Con von der Leyen si arriverebbe a 7-8 donne, ben lontano dall’obiettivo che la presidente della Commissione aveva raggiunto cinque anni fa. La partita più difficile inizia ora e riguarda l’assegnazione dei portafogli e dei ruoli da parte della presidente incaricata. Di certo ci sarà un commissario alla Difesa, che sarà un portafoglio “a pieno titolo”, come annunciato da von der Leyen.

Non solo Fitto, i candidati commissari sotto esame

Poi il Consiglio dell’Unione europea, in accordo con la presidente, adotterà un elenco di commissari designati sulla base dei suggerimenti degli Stati membri. I candidati dovranno svolgere audizioni pubbliche e le commissioni presenteranno le loro valutazioni, che potrebbero portare a richieste di ulteriori chiarimenti o persino a un cambio di candidato. Infine l’intero Collegio dei commissari sarà soggetto a un voto da parte del Parlamento europeo.

Un passaggio rischioso per tutti, anche per Fitto: “Ci auguriamo che Fitto lavori per il bene dell’Europa e nell’interesse dei cittadini europei. Al Parlamento europeo, quando si presenterà per le audizioni e il voto di conferma, non faremo nessuno sconto e gli chiederemo conto del tradimento del Sud Italia scippato dei fondi Pnrr che gli spettavano”, ha dichiarato l’eurodeputato Gaetano Pedullà.

La fine dell’iter

Sulla base di tale approvazione, la Commissione è nominata dal Consiglio europeo, che delibera a maggioranza qualificata. Se approvata, la nuova Commissione europea dovrebbe entrare in carica a novembre 2024.