Fitto indicato dal governo come commissario Ue. E intanto solita fuffa dal vertice di maggioranza

Il governo indica ufficialmente Raffaele Fitto come prossimo commissario Ue. E intanto dal vertice di coalizione solo la solita fuffa.

Fitto indicato dal governo come commissario Ue. E intanto solita fuffa dal vertice di maggioranza

Dopo un vertice da cui, per il momento, emerge ben poco di sostanziale, la prima certezza di giornata arriva all’inizio del Consiglio dei ministri. Il governo italiano indica il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, come commissario Ue. Ad annunciarlo è stata la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. 

La presidente ha fatto sapere che comunicherà oggi stesso a Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, il nome di Fitto: “Chiedo a tutti di rivolgere un applauso e un grande in bocca al lupo a Raffaele, che avrà davanti un compito estremamente complesso e allo stesso tempo entusiasmante”, ha detto Meloni.

La scelta è stata definita dalla stessa presidente come “dolorosa per me, credo anche per lui, e per il governo, ma è una scelta necessaria”. Una decisione “delicata e molto importante per noi e per l’Italia nei prossimi anni”, ha continuato Meloni elogiando Fitto per la sua “grandissima esperienza” e per aver “saputo governare le deleghe che gli sono state affidate in questo governo con ottimi risultati”. 

Fitto prossimo commissario Ue, nessuna notizia sulla delega

Meloni ha assicurato che il governo continua a “lavorare sul ruolo che chiediamo venga affidato all’Italia” e ha detto di non aver “motivo di credere che quel ruolo non verrà riconosciuto: non per simpatia o antipatia verso il nostro governo, ma più banalmente perché siamo l’Italia, nazione fondatrice, seconda manifattura e terza economia europea, terzo Stato membro per popolazione”. Come a dire che anche Meloni sa bene che qualsiasi eventuale ruolo verrà ottenuto non per quanto fatto dal suo governo e per i rapporti portati avanti in Ue, ma perché all’Italia spetta a priori. 

Il vertice tra i leader di maggioranza

Prima del Cdm si è tenuto il vertice tra i leader della maggioranza: con Meloni c’erano Antonio Tajani, Matteo Salvini e Maurizio Lupi. Nel corso dell’incontro, spiega una nota congiunta, “i leader hanno rinnovato il patto di coalizione, garanzia di efficacia e concretezza dell’azione di governo”.

Tema centrale del vertice è stata la prossima manovra: “Sarà seria ed equilibrata”, assicurano i leader di maggioranza, spiegando che la legge di Bilancio “confermerà alcune priorità come la riduzione delle tasse, il sostegno a giovani, famiglie e natalità, e interventi per le imprese che assumono”. Si parla anche di un bilancio positivo “sostenuto da dati macroeconomici incoraggianti, a partire dal buon andamento della crescita dell’occupazione”. Anche se i dati dell’occupazione sono decisamente più in chiaroscuro. 

Durante il vertice è “stata ribadita l’unità della coalizione” e che i leader “sono determinati a continuare il lavoro avviato per tutta la legislatura, portando a compimento le riforme messe in cantiere e attuando il programma votato dai cittadini”. I quattro ribadiscono “totale sintonia su tutti i dossier, a partire dalla politica estera. Soddisfazione per la rinnovata autorevolezza e affidabilità dell’Italia nello scenario globale, come ribadito anche dal successo della presidenza italiana del G7, e condivisione sulla crisi in Medio Oriente e sulla posizione del governo italiano relativamente alla guerra in Ucraina”. 

Infine, un passaggio della nota si concentra anche sull’unità della coalizione: “Da trent’anni il centrodestra conferma la propria solidità e compattezza, con la capacità di trovare sempre la sintesi tra le diverse identità che lo compongono e dare risposte ai cittadini”.