I soldi per il Giubileo non bastano. E il governo deve assolutamente mettere mano al portafoglio con la prossima manovra. Impresa non facile, considerando quanto le risorse siano scarse e come l’esecutivo stia già pensando a vari tagli per confermare le misure già in campo, come il taglio del cuneo fiscale e la riduzione delle aliquote Irpef. Eppure questi finanziamenti per il Giubileo che si aprirà a fine anno sono necessari, secondo la Cgil di Roma e del Lazio e secondo il suo segretario, Natale Di Cola. Che lancia l’allarme a pochi mesi dall’apertura della porta santa: ““Servono almeno altri 500 milioni di euro per garantire i servizi e la riuscita del Giubileo”.
Le cifre del Giubileo
Qualche dato, fornito dalla Cgil, ci aiuta a capire quanto sia fondamentale aumentare gli investimenti per il Giubileo. Il sindacato ha valutato “quanto si vuole destinare” a ogni singolo visitatore per i diversi comparti: si va dagli 0,11 euro a testa della cultura ai 4,33 del decoro, dai 2,23 della sanità ai 2,69 della sicurezza, passando per gli 1,23 euro dei trasporti. Cifre davvero di poco conto di fronte a una sfida che impegnerà la Capitale ad accogliere milioni di turisti in un anno. Come sottolinea Di Cola, mancano ormai solo cento giorni all’inizio ufficiale dell’Anno Santo: “Un tempo breve e dunque da ottimizzare al meglio per far trovare pronta la Capitale”.
Proprio un anno la Cgil aveva lanciato il progetto ‘Roma si prepara’ perché la convinzione è “dalla riuscita del Giubileo passi una parte cruciale della rigenerazione di cui la Capitale ha bisogno, dopo il lungo declino che ha vissuto”. Per rilanciare Roma, quindi, “è necessario un impegno corale perché la posta in gioco non è il successo di una singola amministrazione comunale ma dell’intera comunità. Una parte del lavoro, con fatica, si è riusciti a realizzarla: gli accordi per la salute e la sicurezza nei cantieri e gli impegni per contrastare il lavoro povero e precario, firmati con l’amministrazione, vanno nella giusta direzione”. Ma ora bisogna guardare avanti e puntare a “fare presto e bene”.
L’appello al governo
Il tempo rimasto è però ormai poco. E bisogna fare in modo che il sistema di accoglienza e quello dei servizi della Capitale possano reggere “l’impatto di milioni di pellegrini”. Ciò che viene chiesto, tanto al governo quanto alle istituzioni locali, è “un cambio di passo”, soprattutto dal punto di vista delle maggiori risorse da reperire. Tanto, quindi, dal governo guidato da Giorgia Meloni, quanto dalla Regione Lazio e il suo presidente Francesco Rocca e dal Comune di Roma con il sindaco Roberto Gualtieri.
Perché tutto vada liscio, secondo Di Cola, “mancano all’appello almeno 500 milioni di euro, a partire dal settore dei trasporti e della mobilità che rischia di essere il tallone d’Achille”. E “la prossima finanziaria sarà l’ultima occasione per il governo di intervenire con decisione e dimostrare che non intende abbandonare la sua Capitale”. Bisogna anche, a giudizio della Cgil di Roma e del Lazio, recuperare il “gap di partecipazione” finora messo in secondo piano rispetto al crono-programma delle opere.
Per questo si chiede a Gualtieri “di convocare le forze sociali, produttive e della società civile per condividere quel patto di comunità necessario a realizzare il Giubileo dei Cittadini, affinché l’anno giubilare e la sua fase preparatoria siano ricordati come un momento di rilancio della città, di lotta alle disuguaglianze, di miglioramento della qualità della vita e non di disagio”. Cento giorni sembrano pochi, ma secondo Di Cola saranno comunque decisivi nella riuscita del Giubileo e nel futuro della Capitale: “Un’occasione da non perdere”.