Lo stupore di alcuni commentatori italiani per i piani nucleari russi in Europa è rivelatore. Rivela l’illusione di una guerra confinata a Est, lontana da noi, da poter gestire per procura e da poter controllare come spinta innocua del fatturato bellico. I fatti raccontano altro. Il Financial Times svela documenti della marina russa: 32 obiettivi in Europa da colpire con testate nucleari. Francia, Gran Bretagna, Germania, Norvegia. Un piano di guerra totale, non circoscritta.
La realtà è questa: la Russia si prepara a colpire l’Europa. La Nato ammette di avere “meno del 5% delle capacità di difesa aerea necessarie” sul fronte est. E la nostra reazione è lo stupore. Questo stupore è pericoloso. Manifesta l’illusione che la guerra non ci riguardi. Ma una guerra nucleare non fa distinzioni. Non risparmia nessuno. I piani russi esistono dal 2008. Quindici anni di preparativi, mentre guardavamo altrove. E ora, di fronte all’evidenza, ci sorprendiamo. È tempo di svegliarsi. La guerra non è un film da mettere in pausa. È una minaccia concreta alle porte dell’Europa. Lo stupore non è più un’opzione.
Serve consapevolezza, preparazione, azione. La prossima volta che sentiremo “la guerra è lontana”, ricordiamo questi 32 obiettivi. Sono più vicini di quanto pensiamo. Il lusso dell’ignoranza è finito. Il gioco alla guerra non è questione di tifo da esercitare da lontano. Ora serve lucidità per affrontare una realtà che non possiamo più fingere di non vedere: appoggiare la guerra significa esserci dentro. Come per la la pace.