Caracas, 13 ago. (askanews) – Il procuratore generale del Venezuela ha riferito che è di 25 morti, tra cui due membri della Guardia Nazionale Bolivariana, e 192 feriti il bilancio dei disordini seguiti alla contestata proclamazione della vittoria del presidente uscente Nicolas Maduro alle elezioni presidenziali del 28 luglio.
In Venezuela è di 25 morti e 192 feriti il bilancio dei disordini seguiti alla contestata proclamazione della vittoria del presidente uscente Nicolas Maduro
Per far fronte al crescente dissenso il presidente Nicolas Maduro ha chiesto nel corso di una riunione del Consiglio di Difesa dello Stato di usare il “pugno di ferro” contro i crimini d’odio e la violenza. Maduro attribuisce la colpa dei disordini ai sostenitori di Edmundo Gonzalez che ritengono abbia vinto largamente le elezioni presidenziali. “Esigo da tutti i poteri dello stato maggior velocità, maggior efficienza e il pugno di ferro di fronte ai crimini e alla violenza e chiedo l’approvazione delle leggi antifasciste contro i crimini d’odio e di stabilire sanzioni severe affinché il Venezuela sia guarito. Il fascismo non deve sorgere mai più” ha detto Maduro.
I social media accusati di essere il tramite per la diffusione del dissenso
Il Parlamento sta preparando una legge che limiti fortemente l’utilizzo dei social media accusati di essere il tramite per la diffusione del dissenso.La situazione in Venezuela preoccupa la comunità internazionale, se da un lato il candidato presidente Donald Trump non nasconde le sue simpatie per Maduro, dall’altro il Dipartimento di Stato americano ha smentito la notizia che gli Stati Uniti avrebbero offerto l’amnistia al presidente venezuelano per esortarlo a dimettersi dopo la sua contestata rielezione.