Due ore di sciopero, dalle 7.30 alle 9.30 di oggi, per gli stabilimenti Balneari, ma è polemica sulle cifre dell’adesione tra le associazioni di settore e quelle dei consumatori. I Balneari contestano il mancato intervento del governo per dare certezze alle imprese del settore. Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti hanno proclamato lo sciopero mentre Assobalneari non ha partecipato “per non penalizzare migliaia di consumatori”. La Fiba parla di grande adesione, con punte dell’80% in alcune regioni, mentre per Codacons e Aduc è stato un flop.
Due ore di sciopero, dalle 7:30 alle 9:30, per gli stabilimenti Balneari, ma è polemica sulle cifre dell’adesione
“C’è una grande adesione, al di sopra delle aspettative, al momento di sensibilizzazione voluto e organizzato oggi da Fiba Confesercenti e Sib Confcommercio. I bacini Balneari più importanti d’Italia, come la Romagna e la Toscana, vedono una partecipazione quasi totale, e oltre l’80% degli operatori Balneari ha tenuto chiuso il servizio ombreggio sul territorio nazionale” afferma il presidente di Fiba Confesercenti in una nota, Maurizio Rustignoli.
“Un’adesione che ci dà forza e coraggio – aggiunge Rustignoli – nel proseguire questa battaglia giusta e doverosa per chiedere al Governo subito una legge definitiva che possa finalmente ridare certezze al comparto balneare italiano. Non chiediamo privilegi, non vogliamo eludere i principi europei, ma non siamo disponibili a far espropriare le nostre imprese. Registriamo, inoltre, con soddisfazione come i nostri clienti stiano sostenendo il nostro gesto simbolico di chiusura degli ombrelloni e condividano il nostro impegno invitandoci a proseguire con le nostre richieste”.
“Ci scusiamo, comunque, con i fruitori dei nostri stabilimenti Balneari per eventuali disagi – prosegue il presidente di Fiba Confesercenti -, ma crediamo che questo momento di attenzione sia fondamentale per garantire il futuro delle nostre imprese e dell’offerta turistica balneare italiana. Vogliamo ricordare, infatti, che in Italia oltre agli stabilimenti Balneari, ci sono molte altre imprese che operano in regime concessorio: alberghi, campeggi, ristoranti, negozi, che devono poter riavere le certezze smarrite e la dignità che in questi quindici anni è andata perduta”.
Fiba: “Prosegue il confronto con le istituzioni e aspettiamo fiduciosi il prossimo Consiglio dei Ministri”
“Prosegue, dunque, il nostro confronto con le istituzioni e aspettiamo fiduciosi il prossimo Consiglio dei Ministri che, come da fonti governative, affronterà il tema delle concessioni demaniali – conclude -. Siamo certi che questo Governo saprà trovare la soluzione definitiva, per questo abbiamo sospeso le ulteriori due giornate di mobilitazione del settore del 19 e 29 agosto. Questo non significa che non ci saranno ulteriori forme di protesta, se necessario, ma al momento ribadiamo la nostra fiducia all’esecutivo”.
“La messa in scena è finita: i media hanno parlato della questione, le persone a cui era stato rivolto lo sciopero non se ne sono accorte” afferma in una nota il presidente dell’associazione di consumatori Aduc, Vincenzo Donvito, a proposito dello sciopero di oggi degli stabilimenti balneari, “in realtà una serrata, aprendo i servizi alle 9.30”, sostiene. “Non abbiamo visto folle di bagnanti in attesa dell’apertura dei servizi – dice Donvito -, bagnanti ai quali, mediamente, interesserebbero solo maggiori scelte, prezzi più bassi e qualità… quanto per l’appunto previsto dalle norme che invece sono violate da balneari e governi locali e nazionale”. Per il presidente dell’Aduc, le gare per le concessioni significherebbero “maggiore lavoro (presumibilmente non a nero), concorrenza e qualità”.
Bonelli: “Sciopero fallito, stop privatizzazioni. La nostra legge per 70% spiagge libere e triplicare canoni”
“Oggi i gestori degli stabilimenti Balneari hanno indetto uno sciopero di due ore per chiudere gli ombrelloni – ha commentato il deputato di AVS e portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli – ma hanno fallito. Quello che accade in Italia con i Balneari è incredibile. Noi porteremo avanti ancora più convintamente la nostra proposta di legge che prevede quattro passaggi essenziali: la triplicazione dei canoni, 70% delle spiagge libere, che le nostre coste vengano dichiarate beni inviolabili e comuni, per restituire il mare ai cittadini senza discriminazioni di sorta e stop privatizzazione spiagge”.
“Ci sono canoni di concessione ridicoli – aggiunge l’esponente dell’opposizione -: 10 miliardi di euro di fatturato per gli stabilimenti, e lo Stato incassa solo 115 milioni di euro. Il rapporto tra il fatturato degli stabilimenti e il canone versato allo Stato è praticamente inesistente. Il disastro compiuto da questo governo è evidente: pur di non applicare la direttiva Bolkestein, o addirittura la mediazione del governo Draghi, hanno inviato in Europa una proposta di mappatura delle spiagge, estendendone la lunghezza di 3.000 km per mettere in concessione le ultime spiagge libere del nostro Paese. È un falso ideologico”.
Sisto: “Governo impegnato a trovare mediazione”
“Rispetto ai Balneari, il tema è quello di trovare una posizione di mediazione tra le giuste esigenze degli imprenditori e le regole europee. C’è stata una sentenza abbastanza chiara del Consiglio di Stato. Ora bisogna trovare una soluzione per fare in modo che coloro che hanno investito tanto non siano penalizzati. Il governo è fortissimamente impegnato in questa direzione e sono convinto che alla fine si troverà una soluzione che possa essere di accettabile mediazione e che sia anche ‘europeisticamente’ convincente” ha detto a L’Aria che tira il vice ministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto.