Elon Musk, il “genio visionario” fondatore di Tesla e Space X ha rivelato il suo passatempo preferito: avvelenare i pozzi a suon di fake news. La sua recente acquisizione di Twitter, ora rinominato X, ha dimostrato come il miliardario non sia solo un imprenditore tecnologico. La sua nuova identità è emersa in modo lampante nelle ultime settimane, durante le quali Musk ha usato la piattaforma per diffondere post incendiari e divisivi, scatenando un dibattito globale sulla libertà di parola e la responsabilità dei social media.
Musk: il “genio visionario” e il lato oscuro della libertà di parola
Da quando ha preso il controllo di Twitter, Musk ha pubblicato una serie di post che hanno alimentato le tensioni politiche in diversi paesi. In Gran Bretagna i suoi commenti hanno esacerbato le peggiori rivolte anti-immigrazione degli ultimi decenni mentre negli Stati Uniti ha diffuso video manipolati e affermazioni infondate contro l’amministrazione Biden-Harris. Ha condiviso, ad esempio, un video falsificato del vicepresidente Kamala Harris e ha affermato senza prove che l’amministrazione stava “importando un gran numero” di immigrati illegali per influenzare le elezioni di novembre.
Le reazioni da parte dei governi non si sono fatte attendere. In Gran Bretagna, alcuni parlamentari hanno chiesto che Musk venga interrogato per i suoi post provocatori durante le rivolte. “Elon sta armando la piattaforma in un modo mai visto prima,” ha detto lo stratega democratico Adam Parkhomenko. Negli Stati Uniti, vari stati hanno avviato indagini sulle attività di un Super PAC creato da Musk, accusato di abusi di dati personali. Cinque funzionari elettorali statali hanno persino inviato una lettera a Musk, esortandolo a correggere lo strumento di intelligenza artificiale su X che nelle risposte diffonde falsità su Kamala Harris.
Le conseguenze globali delle azioni di Musk su X
Gli sforzi però hanno impatto limitato. Come sottolinea da Sarah T. Roberts, ex ricercatrice di Twitter e ora professoressa all’UCLA, la società sembra essere sempre più vulnerabile alla mancanza di responsabilità. Anche se i governi tentano di frenare l’influenza di Musk la portata e l’impatto delle sue azioni rimangono vasti e preoccupanti. Le autorità britanniche hanno mobilitato circa 6.000 ufficiali di polizia in risposta alle rivolte istigate dai post di Musk.
Mentre la situazione evolve Musk continua a difendere il suo approccio come un “assolutista della libertà di parola”. Il miliardario ha persino lanciato una causa federale antitrust contro gli inserzionisti che hanno sospeso le loro campagne su X, accusandoli di minare il “mercato delle idee”. Quanta idea di libertà ci sia nell’obbligare gli inserzionisti a spendere sulla sua piattaforma rimane un mistero.
La destra americana, inclusi figure come Donald Trump e Ron DeSantis, ha abbracciato Musk come un paladino della libertà di parola. La sinergia tra Musk e i repubblicani rappresenta un cambiamento significativo per l’ex donatore democratico,che ora si schiera apertamente con il movimento MAGA. Martedì, l’ex presidente Donald Trump ha annunciato che farà “UN’INTERVISTA IMPORTANTE CON ELON MUSK” la prossima settimana.
Elon Musk non è più solo un visionario tecnologico ma un potente inquinatore di pozzi. La sua capacità di diffondere disinformazione e di influenzare l’opinione pubblica rappresenta una sfida per i governi di tutto il mondo. Il punto è come i governi riusciranno a bilanciare la libertà di parola con la necessità di proteggere le società dalla disinformazione e dalla divisione. David Becker, direttore esecutivo e fondatore del Centro per l’Innovazione e la Ricerca Elettorale, ha espresso preoccupazione per l’influenza di Musk: “Oggi la sua capacità di diffondere disinformazione come superspreader non ha eguali”. E il problema ha a che fare con la democrazia.