L'Editoriale

Nuovi reati per disperati

Il Governo nei 28 articoli del ddl Sicurezza prevede 13 nuove fattispecie di reato oltre a nuove aggravanti.

Nuovi reati per disperati

“Non fatemi vedere i vostri palazzi ma le vostre carceri, poiché è da esse che si misura il grado di civiltà di una Nazione”. La frase attribuita a Voltaire torna utile, se le carceri sono la cartina di tornasole della politica di un governo allora mettiamoci il naso dentro.

Qualche giorno fa a Biella si è impiccato un detenuto di 55 anni. È il sessantunesimo suicidio nei primi sette mesi del 2024, almeno ventuno casi in più rispetto all’anno scorso. Il Decreto Caivano ha trasformato il carcere in ricettacolo di malessere minorile. Che fa il governo? Nei 28 articoli del ddl Sicurezza prevede 13 nuove fattispecie di reato oltre a nuove aggravanti. Per risolvere le rivolte in carcere non si pensa a detenzioni più dignitose ma ci si inventa il reato di “rivolta in carcere”. Fino a 5 anni, diventa reato anche la “resistenza passiva”.

Gandhi qui da noi sarebbe un criminale. All’articolo 19 il reato di “rivolta” si estende anche ai minori stranieri non accompagnati e ai rifugiati titolari di protezione internazionale. C’è un piccolo particolare: per la legge quelli non sono detenuti, come ha fatto notare la capogruppo M5S in commissione giustizia, D’Orso. Reclusione fino a un mese per il blocco stradale o ferroviario commesso da un singolo e da 6 mesi a 2 anni se il reato viene commesso da più persone riunite (aggravato se consumato nelle stazioni o nelle loro vicinanze).

Reato anche l’occupazione abusiva. Notate il tratto comune: tutti i nuovi reati sono solo per i poveri e i disperati. Per i “politici incensurati” invece “niente misure cautelari per i politici incensurati”. La proposta di Azione piace anche alla maggioranza.