“Il tracollo del Movimento è colpa di Conte”. Mentre in casa Movimento 5 stelle Giuseppe Conte lavora per l’assemblea costituente fissata al 4 ottobre (stessa data della fondazione) undici ex parlamentari pentastellati scrivono una lettera aperta e mettono nel mirino il presidente del partito: “Si prenda le sue responsabilità”.
La lettera aperta degli ex parlamentari
L’idea di Conte – un appuntamento per riunire e rilanciare il M5s dopo il deludente risultato europeo – aveva già creato frizione con il garante Beppe Grillo che aveva denunciato tra i 5 stelle “anche e soprattutto una crisi di identità”, lamentando il fatto di non essere stato informato della proclamazione di un’assemblea.
A stretto giro di posta Conte aveva risposto assicurando che il garante sarebbe stato “il benvenuto” ma dicendosi indisponibile a “discutere preventivamente i temi da sottoporre all’assemblea costituente” con il fondatore. “Stiamo andando oltre la democrazia diretta – ha detto Conte ieri sera ai giornalisti -. Stiamo realizzando un percorso che prevede un confronto ampio, partecipato e discussioni approfondite” che si concluderà “con un voto degli iscritti”.
La lettera di oggi prende invece le parti di Grillo. Firmata dagli storici Nicola Morra, Alessio Villarosa e da Rosa Silvana Abate, Ehm Yana Chiara, Jessica Costanzo, Emanuele Dessì, Elio Lannutti, Michele Sodano, Simona Suriano, Raffaele Trano, Andrea Vallasca accusa Conte di “ingratitudine” che “è una mescolanza di egoismo, orgoglio e stupidità”.
“Solo per contribuire a ripristinare la verità storica, fattuale e poi anche politica – scrivono -, interveniamo in merito alle evidenti divergenze tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, il fondatore del M5S, assieme a Gianroberto Casaleggio, il visionario mite e determinato, purtroppo scomparso prematuramente, ai quali molti ‘smemorati di Collegno’, senza arte né parte, dovrebbero dimostrare rispetto e gratitudine”.
Per gli undici la “lettera di Conte in risposta a Grillo ha profondamente colpito molti di noi per i modi, oltre che per il contenuto” poiché “l’idea di un’assemblea costituente per rimettere in carreggiata il fu movimento ora partito riecheggia le pratiche dei vecchi partiti che si volevano pensionare”.
“È questo il destino del M5s? – scrivono gli ex parlamentari – Trasformarsi in un clone del Pd?”, si legge nella missiva, e ripercorrendo i momenti che portarono al governo Draghi, e le resistenze di molti nel partito, ricordano le parole di Conte nel dare la fiducia a Draghi, e chiedono che “ognuno si prenda le proprie responsabilità”.
Le tensioni interne nel Movimento 5 Stelle
E ancora: “Oggi chi si scusa con gli iscritti, si dimentica di alcuni, gli espulsi, che hanno pagato un conto durissimo per aver mantenuto fede ai principi ed esclusi perché scomodamente eretici. Le scuse tardive non cancellano le responsabilità”. L’attacco a Conte è frontale: “Come può un leader che ha guidato il Movimento dal 32,7% al 9,99% non assumersi minimamente la colpa di questo tracollo?”, si chiedono nella lettera. Infine gli undici riconoscono che Grillo ha “sicuramente commesso errori, ma ha dato l’anima per far nascere l’unica vera innovazione. Scaricare tutta la colpa delle difficoltà del fu movimento su Grillo è assolutamente scorretto”.
Nessun commento dell’ex premier mentre la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde ha parlato di “dichiarazioni rilasciate da chi non ha più nessun ruolo e nessun peso all’interno del M5s”. Per Todde chi discute Conte “non è più iscritto e i commenti esterni dei soliti nomi lasciano il tempo che trovano”. Poi, la stoccata del vicepresidente Michele Gubitosa: “Fronda interna? Piuttosto la definirei fronda esterna, visto che parliamo di tutti ex eletti
del M5s”. Intanto in Senato Antonio Trevisi lascia il Movimento per approdare in Forza Italia.