Se i tre partiti di maggioranza litigano a Roma, alla Regione Veneto volano proprio gli stracci. A essere ai ferri cortissimi sono Forza Italia e la giunta di Luca Zaia. Una convivenza divenuta ormai difficile, a causa della guerra intestina che gli “alleati” si stanno facendo in vista delle elezioni del 2025.
Lotta senza quartiere tra “alleati” per la Regione Veneto
Escluso il terzo mandato di Zaia, Fratelli d’Italia vuole prendersi il Veneto, che l’attuale presidente non ha alcuna voglia di mollare, tanto che Matteo Salvini mira a spedirlo a fare il sindaco di Venezia (dove le dimissioni di Luigi Brugnaro appaiono ineluttabili, data l’inchiesta per concorso in corruzione), per poter sgombrare il campo da un avversario interno potentissimo. Ma in tutto ciò, c’è anche Forza Italia con lo scalpitante Flavio Tosi, che in meno di due anni ha rivitalizzato il partito e sogna di andare al governo della Regione.
Scontro Tosi-Zaia su Pedemontana e aumento Irap
Tanto è vero che due giorni fa ad aprire le ostilità era stato proprio Tosi, il quale si era scagliato contro l’aumento dell’Irap programmato dalla Giunta Zaia per coprire i costi dell’inutile Pedemontana veneta. Fabbisogno stimato: circa 50 milioni. Tosì è andato oltre, accusando Zaia di aver firmato un “contratto capestro” con il concessionario Sis nel 2017.
Un’accusa respinta al mittente dalla vicepresidente Elisa De Berti, la quale ha ricordato che fu proprio Tosi, insieme a Zaia, a firmare quell’accordo. Una risposta definita dall’ex sindaco di Verona, “una supercazzola”.
Quel contratto, ricorda Tosi, prevede che la Regione paghi un canone a Sis e in cambio incassi i pedaggi. Il punto, dice Tosi, “è che ci si è impiccati con Sis fino al 2059 firmando condizioni sfavorevoli, e poi si è peggiorata la situazione pensando di rimediare imponendo tariffe dei pedaggi molto care. Risultato? La Pedemontana ha pochissimo traffico e per forza di cose la Regione non rientra dalla spesa e genera buchi annuali nel suo bilancio”.
L’accusa sull’Autonomia “usata male”
Sarebbe anche interessante, conclude Tosi, “indagare su uno strano fenomeno: quello della Lega di Zaia che predica l’autonomia e, dove già ce l’ha, la utilizza per alzare le tasse. È questa l’autonomia cara agli zaiani? Credo che anche gli amici leghisti se lo stiano chiedendo”. Non male per essere “alleati”.