Che il maxi scambio di prigionieri tra USA e Russia, specie alla luce del sanguinoso conflitto in Ucraina che vede le due superpotenze guardarsi in cagnesco, sia un successo dell’amministrazione di Joe Biden e della sua vice Kamala Harris lo pensano tutti. Qualcosa che evidentemente deve aver capito lo stesso Donald Trump, candidato repubblicano alle prossime presidenziali di novembre, che, temendo ripercussioni sulla sua conquista della Casa Bianca, anziché complimentarsi per il risultato, ha pensato bene di rigirare la frittata, provando a trasformare il capolavoro politico dei democratici in una sorta di boomerang. Infatti, il tycoon, con un post sul social Truth, ha definito l’accordo che ha permesso il rilascio del reporter del Wall Street Journal Evan Gershkovich e dell’ex marine Paul Whelan, oltre ad altre 22 persone, come “un pessimo precedente per il futuro”, insinuando il dubbio che sia stato pagato un riscatto.
Trump attacca Biden-Harris pure sullo scambio di prigionieri con Putin, alludendo al pagamento di un riscatto alla Russia
“Quando renderanno noti i dettagli dello scambio di prigionieri con la Russia? Quante persone avremo rispetto a loro? Stiamo anche pagando loro in contanti? Ci stanno dando soldi (per favore ritirate questa domanda, perché sono sicuro che la risposta è NO)? Stiamo rilasciando assassini, killer o delinquenti? Sono solo curioso, perché non facciamo mai buoni accordi, in niente, ma soprattutto negli scambi di ostaggi” ha scritto Trump. Il tycoon ha poi successivamente rincarato la dose: “I nostri ‘negoziatori’ sono sempre una vergogna per noi! Io ho recuperato molti ostaggi e non ho dato nulla al Paese avversario, e mai del denaro (…) altrimenti la situazione peggiorerà sempre di più. Stanno estorcendo denaro agli Stati Uniti”.