Da nord a sud, il fenomeno del caporalato assume sempre più i connotati di una piaga sociale, tra irregolarità di ogni tipo e braccianti inquadrati in posizioni lavorative “fuori norma”. Un’emergenza che è stata certificata dalla maxi ispezione, portata avanti da Carabinieri, Ispettorato del Lavoro e INPS, e che ha messo nel mirino ben 109 aziende agricole attive nelle province di Mantova, Modena, Latina, Caserta e Foggia. Dati alla mano, 62 imprese presentavano delle irregolarità (pari al 56,9% del totale), mentre su 505 lavoratori controllati, 236 sono risultati irregolari (46,7%), di cui 3 minorenni e 136 cittadini extracomunitari. Ben 64 lavoratori sono risultati impiegati “completamente in nero” e tra questi vi era manodopera straniera sprovvista di regolare permesso di soggiorno.
Il caporalato dilaga in tutta Italia. Da Nord a Sud, su 109 aziende controllate, più della metà presentavano irregolarità
Come si legge in una nota che ha dato conto dell’ispezione, all’esito dei controlli sono stati “elevati 27 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale per un importo pari a 76.500 euro, di cui diciassette per lavoro in nero”, sette per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e tre per entrambe le ipotesi. Ma non è tutto. Sono state elevate anche “ammende e sanzioni amministrative per un importo complessivo pari a 475.932 euro”.
L’indagine è destinata a sfociare anche in procedimenti penali, visto che, sempre secondo la nota, sono state deferite a vario titolo all’Autorità Giudiziaria 56 persone, di cui tre per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento lavorativo, 46 per violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sei per violazione delle disposizioni di cui al D.Lgs. 286/1998 (Testo Unico sull’Immigrazione) e una per furto di energia elettrica.
Il Caporalato nella provincia di Latina
Stando a quanto trapela, nella provincia di Latina sono state controllate 34 aziende, di cui 14 sono risultate irregolari (41%) e 3 sono state sospese (9%). Ben 130, invece, sono i lavoratori controllati, dei quali 32 sono risultati irregolari (24%) e cinque completamente “in nero” (4%). In particolare, nel corso di un accesso ispettivo esperito all’interno di un’azienda agricola, sette lavoratori extracomunitari hanno tentato la fuga alla vista dei Carabinieri. Una volta raggiunti e identificati, i sette lavoratori sono risultati sprovvisti di adeguata formazione e informazione, nonché in possesso di un contratto di lavoro subordinato di tipo stagionale con decorrenza dal 1° luglio al 31 agosto, quindi successivo alla morte del bracciante agricolo Singh Satnam.
Da Nord a Sud, il fenomeno è inarrestabile
Non va meglio nella provincia di Mantova, dove sono state controllate 11 aziende, di cui 8 sono risultate irregolari (73%) e 3 sono state sospese (27%). Qui sono stati esaminati 57 rapporti di lavoro, per 24 dei quali (42%) sono state accertate delle irregolarità, mentre sei lavoratori sono risultati impiegati completamente “in nero” (10%). Stessa storia nella provincia di Modena, dove sono state controllate 28 aziende, di cui 14 sono risultate irregolari (50%) e 5 sono state sospese (18%). I lavoratori controllati sono stati 124, dei quali 40 irregolari (32%) e 5 completamente “in nero” (4%).
Nella provincia di Caserta sono state controllate 20 aziende, di cui 16 sono risultate irregolari (80%) e 11 sono state sospese (55%). 75 sono stati i lavoratori controllati, dei quali 38 irregolari (50%) e 20 completamente “in nero” (27%). In particolare, durante un’ispezione effettuata all’interno di un’azienda agricola, è stato riscontrato come l’azienda sottraesse energia elettrica alla rete d’illuminazione pubblica mediante un allaccio abusivo. Infine, nella provincia di Foggia, sono state controllate 16 aziende, di cui 10 sono risultate irregolari (62%) e 5 sono state sospese (31%). In questo caso, i lavoratori controllati sono stati 119, dei quali 38 irregolari (32%) e 28 completamente “in nero” (23%).