Due vittime e 13 feriti, dei quali sette bambini tra i due e gli otto anni e alcuni in modo grave, il tragico bilancio del crollo avvenuto alle 22.40 nella Vela B di Scampia a Napoli, nota come la Vela Azzurra. Il ballatoio di ferro del terzo piano, che collega varie parti dello stabile, si è staccato ed è precipitato sui piani inferiori portando con sé calcinacci e morte. Le persone coinvolte nell’incidente sono state trasportate, nella notte, in diversi ospedali cittadini: i più gravi sono stati ricoverati al Cto e all’ospedale del Mare, mentre i bimbi al Santobono per fratture, traumi e contusioni.
Il disastro a Scampia
Le persone che hanno perso la vita sono un uomo di 29 anni, deceduto sul colpo, e una donna di 35, morta una volta giunta in ospedale. Il resoconto definitivo delle vittime è stato fatto intorno alle 3.30 dal prefetto di Napoli, Michele Di Bari, che ha effettuato un sopralluogo in zona e ha attivato immediatamente il Centro coordinamento soccorsi per gestire gli interventi di messa in sicurezza dell’area e offrire assistenza agli sfollati.
Al lavoro, per diverse ore, i vigili del fuoco che hanno scavato tra le macerie e messo in salvo i superstiti con delle montascale. Il crollo è avvenuto all’interno della Vela Celeste, l’unica delle tre Vele ancora in piedi a Scampia per la quale è previsto un intervento di riqualificazione nell’ambito del Piano Periferie, con un finanziamento di 18 milioni di euro.
Nello stabile è programmata la realizzazione di uffici pubblici con la riconversione degli spazi comuni, del piano garage e dei porticati nonché delle coperture, mentre le altre due Vele, la Rossa e la Gialla, saranno abbattute a breve per fare posto a nuove abitazioni. Il complesso delle Vele, nel quartiere a Nord di Napoli, fu realizzato dall’architetto Franz Di Salvo tra il 1962 e il 1975 e prevedeva sette edifici, quattro dei quali sono stati demoliti nel corso degli anni.
L’ultimo, la Vela Verde, nel 2020. Quella che era stata pensata come un’innovativa e futuristica costruzione, con ogni palazzo composto da due edifici paralleli lunghi 100 metri e alti 45, con 14 piani collegati da ballatoi e rampe di scale, nel corso del tempo è diventata un luogo di degrado e di malavita. Molte aree comuni, infatti, si sono trasformate in piazze di spaccio di droga e ripostigli per nascondere armi.
Il cordoglio per il crollo di Scampia
“Siamo profondamente addolorati per la tragedia di questa notte nella Vele Celeste di Scampia. Ho seguito personalmente le operazioni di soccorso ed insieme al prefetto mi sono recato nella notte sul luogo del crollo per verificare la situazione e per mostrare vicinanza alla popolazione. I nostri servizi sociali stanno fornendo assistenza ai residenti e i tecnici stanno completando i rilievi di sicurezza. Ora è il momento del dolore per chi è rimasto vittima e della speranza per chi è rimasto ferito a cominciare dai bambini, ma proprio per loro voglio anche subito ribadire che il nostro progetto di riqualificazione delle Vele non si ferma e l’impegno per Scampia sarà ancora più forte di prima”. Così, in una nota, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.
“Ci risvegliamo con il dramma della tragedia di Scampia. Ancora nel 2024 si muore perché ci sono cittadini che vivono in abitazioni fatiscenti e poco sicure. Adesso è il momento del dolore e del cordoglio nei confronti dei familiari delle vittime. È poi doveroso un ringraziamento per quanti stanno intervenendo per prestare soccorso. Ma la sicurezza del patrimonio immobiliare è qualcosa di non derogabile. Troppe sono ancora le situazioni a rischio nel nostro Paese”. Così in un post su Facebook il Vice capogruppo M5S alla Camera Agostino Santillo.