Mai come in questo momento il governo appare impantanato.
Tra le continui liti tra i partiti della maggioranza, da una parte, e la trattativa in salita con l’Europa, dall’altra, per strappare una delega di peso. E ancora: il governo stesso ammette di essere in ritardo sulla spesa dei fondi del Pnrr e non riesce neanche a far arrivare sul tavolo di Palazzo Chigi il ddl sulla Concorrenza.
I lavori parlamentari sono ingolfati: sette decreti in scadenza da convertire prima della pausa
Ma non c’è solo questo. I lavori parlamentari sono ingolfati. Le Camere saranno costrette a procedere a una maratona a tappe forzate prima della pausa estiva. A imporlo è il gran numero di provvedimenti da smaltire, alcuni dei quali in scadenza, sette per la precisione.
A dare l’idea dell’imbuto in cui si trova l’esecutivo è il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani in un’intervista a Il Messaggero.
“C’è molto lavoro da sbrigare. Fino a un paio di settimane fa però i decreti erano quasi 10 poi abbiamo convertito Agricoltura e Coesione. Intanto, questa settimana puntiamo – ha detto – a concludere l’iter di altri tre che sono il provvedimento sulle liste di attesa, quello sulla casa del ministro Salvini e quello a cavallo tra Trasporti e Istruzione, due approvati dalla Camera e uno dal Senato. Tra fine luglio e agosto quindi ci occuperemo del Dl Infrastrutture, delle Materie critiche, del testo su Protezione civile e Campi flegrei, del decreto voluto dal ministro Carlo Nordio”.
Se serve si va in aula anche a Ferragosto, conclude il ministro.
Ma le opposizioni hanno già denunciato la gestione dell’Aula da parte del governo e il gran numero di voti di fiducia che “mortifica il Parlamento”.
Tensioni tra Salvini e Fitto sulle concessioni autostradali
Intanto salta in Consiglio dei ministri l’esame del disegno di legge sulla Concorrenza. Ci sarebbe stato, secondo quanto riferiscono fonti di governo, un confronto “acceso” sul provvedimento tra i funzionari del ministero per gli affari europei, la coesione e il Pnrr, guidato da Raffaele Fitto, e quelli del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti che fa capo al vicepremier Matteo Salvini.
Oggetto del contendere sarebbe il nodo autostrade, che è al centro di un confronto con Bruxelles.
La parte del provvedimento di competenza del ministero delle Imprese e del made in Italy, che contiene in particolare la norma salva-dehors e la portabilità dei dati della scatola nera sulle auto, è invece “assolutamente completa”, ha assicurato il ministro Adolfo Urso.
Ovviamente il governo si guarda bene dall’affrontare le concessioni balneari su cui è in corso un braccio di ferro con l’Europa e con la magistratura.
Il consiglio dei ministri ha approvato, invece, in prima lettura, i primi tre Testi Unici sul fisco: il primo sulle Sanzioni penali e amministrative in materia tributaria, il secondo sui Tributi erariali minori e il terzo sulla Giustizia tributaria.
La nomina della discordia
E il Cdm ha nominato Fabio Ciciliano, commissario straordinario di governo per Caivano, nuovo capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale al posto di Fabrizio Curcio.
Il Partito democratico non ci sta. “Ora basta. Ci sono ruoli che andrebbero preservati da logiche spartitorie e simpatie politiche. Ci sono funzioni che non si costruiscono in un giorno e che richiedono esperienze specifiche e sul campo. Una di questa è proprio la Protezione civile, un’eccellenza italiana riconosciuta in tutto il mondo”, dichiara Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.
Prima del Cdm si è riunita la cabina di regia sul Pnrr con la relazione del governo sullo stato di attuazione. Che ha confermato la lentezza con cui si spendono i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Dei 113 miliardi e mezzo di euro ricevuti dall’Europa, a fronte dei 194,4 previsti dal Piano, abbiamo speso a oggi poco più di 51. Ovvero meno della metà.