Dopo un martellante pressing da parte dei finanziatori e del Partito Democratico americano, durato ben 24 giorni, alla fine Joe Biden ha alzato bandiera bianca e si è ritirato dalla corsa alla Casa Bianca. L’attuale presidente, dopo aver dichiarato che “è stato il più grande onore della mia vita servire come vostro Presidente”, ha aggiunto che “sebbene fosse mia intenzione correre per un nuovo mandato, credo sia nel miglior interesse del mio partito e del Paese che io mi faccia da parte”, annunciando di supportare la candidatura della sua vicepresidente, Kamala Harris.
Un nome che, però, non sembra scaldare il cuore degli americani, come testimoniano diversi sondaggi, a partire da quello di YouGov secondo cui Biden avrebbe perso contro Trump di due punti, 41 a 43, mentre Harris farebbe addirittura peggio con ben 5 punti di distacco, 39 a 44. L’unica rilevazione che preannuncia una partita aperta tra l’attuale vicepresidente degli USA e il tycoon è quella di Bendixen & Amandi, in cui Harris batterebbe l’ex presidente 42 a 41.
Biden si ritira e tira la volata a Harris. Ma la sua vice non convince a pieno il Partito democratico che valuta altre strade
Quel che è certo è che il tempo è poco, poiché le elezioni si terranno a novembre, e Harris, pur avendo ottenuto l’endorsement di Biden, non è ancora la candidata ufficiale del Partito Democratico e non è scontato che lo sarà. Decisiva in tal senso sarà la riunione di domani del Comitato per le regole della Convention Nazionale Democratica che avrà all’ordine del giorno le modalità con cui scegliere il nuovo candidato alla presidenza degli Stati Uniti.
Al momento, le strade sembrano essere due: effettuare delle mini primarie, ma in tal caso i tempi sono ritenuti “molto stretti”, oppure arrivare alla Convention Democratica e lasciare che i delegati decidano chi tenterà la rincorsa su Trump. Del resto, in queste ore c’è già chi si è fatto avanti per contendere il ruolo di candidato del partito per la Casa Bianca e altri potrebbero aggiungersi nelle prossime ore. Tra chi è già uscito allo scoperto c’è Robert F. Kennedy Jr., che ha invitato gli elettori ad appoggiare la sua candidatura da indipendente, pur dicendosi “aperto ad ascoltare i leader del Partito Democratico qualora lo contattassero per sfidare Kamala Harris per la nomination”.
Oltre a lui, anche diversi governatori democratici starebbero valutando se proporsi. Tra questi, spiccano Gavin Newsom della California, Gretchen Whitmer del Michigan e Andy Beshear del Kentucky, con quest’ultimo che porta in dote il fatto di aver vinto in uno stato tradizionalmente repubblicano. Altro nome che circola è quello di Pete Buttigieg, attuale Segretario ai Trasporti e già candidato alle primarie del 2020. Così, nel tentativo di blindare la propria candidatura, Harris starebbe giocando d’anticipo e, secondo la CNN, avrebbe tenuto conversazioni telefoniche con oltre 300 democratici per garantirsi l’appoggio.
Biden si ritira, il sospiro di sollievo dei finanziatori
Quel che è certo è che il passo indietro di Biden ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai grandi finanziatori del partito che, dopo aver sospeso tutte le erogazioni di denaro in attesa del passo indietro dell’attuale inquilino della Casa Bianca, hanno già riaperto i rubinetti. Così, un vero e proprio fiume di denaro, al momento in cui scriviamo pari a oltre 47 milioni di dollari, è piovuto sulla piattaforma ActBlue che cura la raccolta fondi dei democratici, a riprova di quanta sfiducia ci fosse nelle possibilità di Biden di battere Trump.
Umori diversi
Ma se i democratici esultano per il cambio di candidato e tornano a sperare nella vittoria, per i repubblicani nulla è cambiato. A dirlo molto chiaramente è Donald Trump, che ostenta sicurezza: “Harris sarà ancora più facile da sconfiggere di quanto lo sarebbe stato Joe Biden”. Il tycoon, poi, ha ironizzato sul suo ex sfidante, affermando che “oggi è un nuovo giorno e Joe Biden non ricorda di aver lasciato ieri la corsa! Chiede il programma della sua campagna e organizza colloqui con i presidenti Xi della Cina e Putin della Russia sul possibile inizio della terza guerra mondiale. Biden è acuto, deciso, energico, arrabbiato e pronto a partire!”.
Trump ha poi lanciato una nuova provocazione, dicendo che “il Partito Repubblicano dovrebbe essere rimborsato delle spese sostenute finora nella campagna elettorale perché ora, con il ritiro di Joe Biden, dobbiamo ricominciare da capo”.