Se c’è un dato che più di altri dimostra la gravità della situazione in Palestina, è senza dubbio quello relativo ai minori rimasti vittime nel conflitto tra Israele e Hamas. Stando all’ultima nota dell’UNICEF, da ottobre a oggi e nella sola Cisgiordania, ossia nella zona esterna alla Striscia di Gaza, sono stati uccisi 143 bambini, ossia quasi il 250 per cento in più rispetto al periodo pre-guerra.
I minori feriti, invece, sono oltre 440 anche se, secondo l’UNICEF, è difficile fare una stima precisa. “Da anni ormai i bambini che vivono in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, sono esposti a violenze terribili”, ha dichiarato la direttrice generale dell’Unicef, Catherine Russell, secondo cui “la situazione è drammaticamente peggiorata, in coincidenza con l’escalation delle ostilità all’interno di Gaza”.
La stessa afferma di avere “spesso notizie di bambini palestinesi arrestati mentre tornano a casa da scuola o colpiti da proiettili mentre camminano per strada” e per questo si appella al primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, affinché “cessi la violenza”.
Insomma secondo Russell: “Il vero costo della violenza nello Stato di Palestina e in Israele si misurerà in vite di bambini, quelli persi e quelli cambiati per sempre. Ciò di cui i bambini hanno disperatamente bisogno è la fine della violenza e una soluzione politica duratura alla crisi, in modo che possano raggiungere il loro massimo potenziale in pace e sicurezza”.
Palestina, in Cisgiordania i giovanissimi soffrono disturbi psichici
Come facilmente intuibile, la drammatica situazione in Palestina e le crescenti tensioni in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, si ripercuotono anche sul benessere psico-fisico dei bambini e delle loro famiglie. Stando a quanto riporta l’UNICEF, i minori riferiscono di avere il terrore perfino di camminare nei loro quartieri o di andare a scuola.
A causa apprensione è anche il fatto che, dopo gli attentati terroristici in Israele di Hamas del 7 ottobre 2023, il governo israeliano ha imposto pesanti restrizioni di movimento e di accesso alla Cisgiordania, che hanno aumentato i disagi per i più piccoli.