La Plenaria riunita a Strasburgo ha rieletto Roberta Metsola presidente del Parlamento europeo. The Left aveva presentato una candidata alternativa, Irene Montero. Carolina Morace, europarlamentare M5S, perché questa scelta?
“L’europarlamentare spagnola Irene Montero incarna le nostre battaglie pacifiste e femministe. Nel discorso di presentazione della sua candidatura in plenaria ha toccato tanti punti a noi cari, dalla difesa dei diritti della comunità LGBT a un Parlamento sempre più aperto e trasparente. Sapevamo che la sua candidatura sarebbe stata di testimonianza perché i grandi gruppi sostenevano tutti il bis di Roberta Metsola. La Presidente del Parlamento ha sempre dimostrato una grande capacità di ascolto, è stata inflessibile durante lo scandalo Qatargate e ha collaborato con la magistratura per fare chiarezza sui troppi casi di interferenze straniere e tentativi di manipolazione della nostra democrazia. Siamo certi che lavorerà al meglio e per sostenere questa Istituzione che per noi deve avere il potere di iniziativa legislativa ed essere sempre più centrale nelle Istituzioni europee”.
Ursula von der Leyen vi ha garantito che non ci sarà alcuna cooperazione strutturale con Ecr. Ma questa garanzia non è stata sufficiente per assicurarle il vostro consenso. Perché?
“Perché noi come Movimento 5 Stelle non votiamo mai contro, ma per e il programma della candidata Ursula von der Leyen è un compromesso al ribasso che non servirà a rispondere ai veri bisogni del nostro Continente e dei cittadini europei”.
Pace, ambiente, sociale. Su quale fronte von der Leyen vi ha deluso di più?
“Sull’ambiente ha scaricato le colpe sugli altri affermando, per esempio, che la riforma dei pesticidi votata nella scorsa legislatura non aveva la maggioranza in Consiglio. È vero, ma la Commissione doveva lavorare per trovare compromessi con le capitali e non capitolare così. Su pace e sociale poi un disastro. Ha criticato Orban dicendo che il suo viaggio a Mosca non era una missione di pace, ma ha omesso di dire cosa farà la sua Commissione per fermare la guerra in Ucraina”.
I partiti del governo Meloni sono divisi su von der Leyen.
“Alla prova del voto più importante a Strasburgo la maggioranza andrà in frantumi, a dimostrazione della debolezza dell’Italia in Europa. Sulla Lega c’è il cordone sanitario, di Fratelli d’Italia non si fida nessuno e Forza Italia subisce tutte le politiche dell’austerità imposte dal PPE e dai tedeschi”.
Giorgia Meloni è a un bivio su von der Leyen: deve decidere col suo voto se condannarsi all’irrilevanza o all’incoerenza?
“Durante l’incontro con il nostro gruppo Ursula Von dar Leyen, a una precisa domanda del nostro Gaetano Pedullà, ha risposto che non promuoverà nessuna alleanza strutturale con ECR, il gruppo di Fratelli d’Italia. Questo è un chiaro segnale che, nonostante i tentativi di invasione di campo, le porte dell’estrema destra in Europa restano chiuse. La Meloni si dovrà accontentare di quello che le spetta secondo i Trattati europei e cioè un Commissario europeo che però, una volta nominato, dovrà fare gli interessi degli europei e non del governo amico che l’ha promosso. Su questo vigileremo”.
Il 2% del Pil per le spese militari e la quota al fondo Nato sono due esborsi economici che per l’Italia equivalgono rispettivamente a oltre 10 miliardi di euro e 1,7 miliardi.
“La corsa al riarmo di Meloni e Crosetto non conosce limiti. Proprio ieri è stata inviata al Parlamento italiano la domanda per l’acquisto di migliaia di bombe e missili per i famigerati cacciabombardieri F-35 per una spesa totale di quasi 700 milioni. Noi voteremo contro questo stanziamento. La Lega mostrerà la stessa coerenza? O faranno ancora una volta la figura dei paci-finti?”
È giusto aver lasciato al premier ungherese l’iniziativa di pace?
“L’Ue ha commesso l’errore storico di lasciare le iniziative diplomatiche a Erdogan prima e Orban adesso. Il tema della pace dovrebbe essere invece un vessillo delle nostre Istituzioni europee e più in generale delle forze progressiste. Mi sorprende che molti esponenti che si definiscono di sinistra possano votare il programma della Von der Leyen che prevede ben 500 miliardi di nuovi stanziamenti nell’industria della difesa. La pace non si costruisce né con le iniziative strampalate di Orban né con l’escalation militare di questa Ue”.