Davanti al crescente pressing di quanti gli chiedono un passo indietro, Joe Biden non molla e durante la conferenza stampa di chiusura del vertice Nato assicura che nulla fermerà la sua corsa al bis alla Casa Bianca. Il leader americano, nel suo primo incontro con i giornalisti dopo la disastrosa performance nel dibattito TV che lo ha visto opposto al suo sfidante Donald Trump, è apparso più determinato e tonico, ma neanche questa volta è riuscito ad evitare qualche scivolone.
Come quando, dal palco per l’anniversario della Nato, per presentare Volodymyr Zelensky, si è lasciato andare a un grossolano strafalcione: “Ecco a voi Putin!”. Un lapsus che lo stesso presidente, con un sorriso di circostanza, ha corretto poco dopo ma che, inevitabilmente, ha fatto scalpore. Proseguendo nella conferenza stampa, questa volta parlando della sua vice Kamala Harris, ha commesso un altro sfondone definendola “il mio vice, Donald Trump”. Una gaffe che è stata immediatamente commentata sui social dal tycoon che, con fare beffardo, ha scritto: “Bravo Joe! Ottimo lavoro!”.
Ma, sfortunatamente per Biden, questi non sono stati gli unici strafalcioni. Forse il più clamoroso è quello pronunciato a proposito delle armi da inviare all’Ucraina, quando ha affermato di volerne discutere con “il mio commander in chief”. Peccato che tale carica corrisponda a quella del presidente degli Stati Uniti e quindi la sua frase appare del tutto priva di senso.
Biden non molla ma è sempre più solo
Una prestazione altalenante che, se doveva allontanare le preoccupazioni sulla salute dell’81enne presidente, in realtà sembra averle soltanto aumentate. Come riferisce il New York Times, è già iniziata la corsa a scaricarlo da parte dei finanziatori. Stando a quanto si legge sul quotidiano statunitense, alcuni dei principali donatori democratici hanno annunciato al più grande super PAC pro-Biden, ‘Future Forward’, che congeleranno circa 90 milioni di dollari finché il presidente rimarrà in corsa.
Può sembrare una goccia nel mare ma questo è il principale comitato elettorale a sostegno dei democratici e ha già investito ben 250 milioni di dollari in pubblicità televisive e online che cominceranno ad essere trasmesse alla fine della Convenzione Nazionale Democratica il mese prossimo. Ma a preoccupare Biden non ci sono solo i donatori, perché in queste ore sta crescendo anche il numero di vip e perfino di delegati dei democratici che gli chiedono il passo indietro.
Dopo George Clooney, che aveva scritto un commento sul New York Times per chiedere al leader americano di fermare la propria corsa, anche l’attrice Ashley Judd ha scritto un editoriale, questa volta su USA Today, per lanciare un appello al partito democratico che “non deve tardare a ringraziare Joe Biden” per poi “sostenere un candidato forte e talentuoso. Non abbiamo tempo per distrarci”. In queste ore, però, il colpo di grazia per la corsa di Biden potrebbe arrivare dall’ex presidente, Barack Obama, e dall’ex speaker della Camera, Nancy Pelosi, che hanno tenuto un incontro privato per fare il punto sulla situazione. I due, secondo quanto riporta la CNN, avrebbero espresso “forte preoccupazione sull’esito della campagna elettorale” e starebbero cercando il modo per convincere Biden a ritirarsi, senza rischiare l’onta di una mancata conferma durante la Convention democratica.
Del resto, il rischio è concreto, come emerge dal fatto che il leader dei democratici alla Camera, Hakeem Jeffries, a seguito di un confronto con Joe, non avrebbe offerto il suo endorsement. Stessa decisione già presa nei giorni scorsi dal leader del Senato, Chuck Schumer, e da alcune decine di rappresentanti del Congresso che, secondo quanto afferma la CNN, pubblicamente non si sono ancora esposti mentre privatamente hanno già bollato come inevitabile la fine della candidatura di Biden.