Ieri su quel fantastico e aberrante mondo che sa essere il social X, già Twitter, ho incrociato un profilo ovviamente anonimo che pubblicava un post per negare il cambiamento climatico. L’utente @love__unicorn si fa chiamare Italy, con annessa bandiera italiana. È un sovranista che usa gli inglesismi. Il nostro eroe, che qui prendiamo come archetipo di un genere, pubblica un video di articoli di giornale che dal 2010 indicano come l’allarme caldo segni ogni anno un nuovo record. “Cronologia percolante!”, scrive aggiungendoci l’emoticon sorridente. Per “Italy” il fatto che la stampa ogni anno dia notizia che fa più caldo dell’anno precedente dovrebbe essere la dimostrazione che il riscaldamento globale non esiste. Per lui la coerenza e la logica delle notizie dovrebbe essere la dimostrazione del complotto. Irresistibile.
Alcuni commenti lì sotto sono della stessa solfa: l’utente Stenoma scrive “ci prendono per il culo”, Franco is 4 free scrive “praticamente nel 2028 la terra prenderà fuoco!” e l’utente Mandrake che ha bandierine della Russia e del Brasile scrive “Visto questi dati, ci dovrebbero stare 150 gradi ad agosto quest’anno”, senza apostrofo. Chissà se ieri sera si sono ritrovati al bar sotto casa per festeggiare e darsi di gomito quando hanno letto che le temperature tra luglio 2023 e giugno 2024 sono state le più alte mai registrate con una media di 1,64 gradi rispetto ai tempi preindustriali, come certificato dal Copernicus Climate Change Service. Michele Arnese, che invece è un giornalista, scrive che “il mese scorso è stato il giugno più caldo mai registrato a livello globale”, ma dal suo “personale osservatorio, ossia la casa romana dove abito da 23 anni”, non si sente “di confermare Copernicus”. Prendiamo nota.