L’inchiesta di Fanpage.it ha dimostrato i legami tra i gruppi giovanili di FdI e il fascismo. E ora?
Anna Villalba
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Gentile lettrice, e ora niente. Abbiamo giornali che vantano storia secolare e (presunto) prestigio, ma non si erano accorti di nulla e c’è voluta Fanpage per scoprire l’acqua calda, cioè che FdI è un partito dove allignano nostalgie fasciste e almeno una parte dei suoi aderenti venera il Duce e il ventennio delle leggi razziali, dell’abolizione dei diritti sindacali, della difesa dell’alta borghesia, delle guerre coloniali in Africa, dell’aggressione all’Albania e alla Grecia, dell’alleanza col Führer e della campagna di Russia che decimò una generazione di italiani. Ci voleva Fanpage per dire: “Il Re è nudo!”. Ma questa favola non finirà bene. Che la Regina sia (politicamente) nuda e che tale visione sia (politicamente) orrida si sa, ma i giornaloni faranno in modo di addomesticarla e farla diventare una visione angelicata, e magari qualcuno ci reciterà metaforicamente Dante: “Tanto gentil e tanto onesta pare”. Dice che è impossibile? No, sta già avvenendo. Solo ieri la Meloni ha affermato che in FdI “non può rimanere” chi “non ha compreso” e chi adotta “comportamenti privati” diversi dall’immagine “pubblica” del partito. Alle parole seguiranno i fatti? Espulsioni? Epurazioni? Ne dubito. Per una settimana, nel silenzio dei giornaloni, la premier si era arroccata dietro frasi con cui non solo non condannava i comportamenti fascisti, ma accusava Fanpage di infiltrazione illegale. Rieccoci alla profezia di Malcom X: “I giornali vi faranno amare gli oppressori e odiare gli oppressi”.
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