Ennesimo blitz da parte della Procura di Milano ai danni di una maxi-società attiva nel settore dei servizi logistici. I Finanzieri del Comando Provinciale di Lodi hanno eseguito ieri un sequestro preventivo d’urgenza ai danni della filiale italiana del colosso Usa Gxo Logistics, per l’importo complessivo di oltre 83,9 milioni di euro.
Per la Procura sarebbero un profitto indebitamente ottenuto attraverso la realizzazione di una complessa frode fiscale. Le ipotesi investigative riguardano un’articolata frode fiscale derivante dall’indebito utilizzo da parte della società, quale beneficiaria finale, di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti, a fronte della stipula di fittizi contratti d’appalto al posto di somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore.
False fatture per evadere il fisco
Nel contesto di tale meccanismo illecito, risultano emesse e sono state successivamente utilizzate dalla società beneficiaria, fatture false per un imponibile complessivo di oltre 382,6 milioni. In particolare, ricostruendo la filiera della manodopera, s’è scoperto che i rapporti di lavoro con la società committente sono stati “schermati” da consorzi e cooperative “filtro”, che, a loro volta, si sono avvalse di diverse cooperative e società aventi la mera funzione di “serbatoi di manodopera”, le quali hanno sistematicamente omesso i previsti adempimenti tributari, previdenziali e assistenziali.
Sempre lo stesso schema
Il presunto “sistema” messo in luce anche in questa ultima indagine, che dovrà essere convalidato dal gip Luca Milani, era già emerso anche nei casi, solo per citarne alcuni, delle indagini milanesi su Dhl, Gls, Uber, Lidl, Brt, Geodis, Esselunga, Securitalia, Ups e GS del gruppo Carrefour, quest’ultimo con un sequestro convalidato a fine aprile da oltre 64 milioni di euro. Dalle inchieste sono emerse le vicende ‘in fotocopia’ di lavoratori “sfruttati”, costretti a passare come in una “transumanza” da una società all’altra per le quali erano formalmente assunti – società “filtro”, consorzi o cooperative – e lasciati sempre senza contributi previdenziali e assistenziali.
Un presunto “schema” realizzato con false fatture ed evasione dell’Iva e che ha visto al centro nelle varie inchieste anche i servizi di facchinaggio e vigilanza privata, tutti messi nel mirino dalla Procura milanese. GXO è un colosso mondiale, con 130mila dipendenti in 27 Paesi, nella fornitura di soluzioni logistiche per multinazionali e grandi aziende, usando anche droni e robot. La Gxo Logistics Italy spa nel 2022 ha avuto un fatturato di oltre 230 milioni di euro
Grazie alle inchieste della procura milanese recuperati oltre 480 milioni evasi al fisco
Grazie alle inchieste, coordinate dal pm di Milano Paolo Storari, che hanno portato in questi anni a sequestri per reati fiscali per il cosiddetto sistema dei “serbatoi di manodopera”, le imprese hanno versato all’erario, come risarcimenti sulle somme contestate, un “totale” di oltre 480 milioni di euro. Lo si legge nelle 154 pagine del decreto, firmato dal pm Storari e dalla pm Valentina Mondovì, che ha portato al sequestro a carico della filiale italiana del colosso GXO.
Nel decreto si fa l’elenco di tutte le indagini simili già portate avanti e in una tabella viene registrato quanto già versato al fisco da una quindicina di imprese, come gli oltre 35 milioni da Dhl, 38 milioni da Gls, quasi 48 milioni da Esselunga, 146 milioni da Brt, oltre 86 milioni da Ups, per un totale di quasi mezzo miliardo di euro. Inoltre le società, scrive la Procura, “hanno proceduto ad internalizzare i dipendenti, prima ‘in balia’ delle cooperative”.