Pd lombardo a testa bassa contro il presidente Attilio Fontana sul trasporto ferroviario regionale, “nettamente peggiore di quanto fosse prima del suo arrivo in Regione all’inizio del 2018”. A confermarlo sono gli stessi numeri forniti dalla Regione e dall’azienda in documenti ufficiali. “Da poco”, hanno spiegato i dem ieri in una conferenza stampa, “è stato pubblicato il bilancio di sostenibilità 2023, che permette di aggiornare i confronti con gli anni precedenti.
Puntualità addio. In Lombardia quasi un treno su cinque gestito da Trenord arriva in ritardo
La puntualità del 2023, secondo questo documento, si è assestata all’82%, cioè solo 82 treni su cento arrivano in orario o con ritardi contenuti entro i cinque minuti. Quasi un treno su cinque gestito da Trenord arriva in ritardo. La puntualità è calata rispetto al 2022 (era dell’83,7%), ed è anche quest’anno inferiore al periodo che precede l’arrivo di Fontana” (nel 2017 era all’84%).
Nel 2023 le linee a Bonus, cioè tanto deficitarie da far riconoscere agli utenti abituali uno sconto sull’abbonamento del mese successivo, sono state 179, in aumento rispetto all’anno precedente, ma soprattutto quasi raddoppiate se si considera il 2017 (erano state 91). È importante, dicono i consiglieri del Pd, “registrare che nel frattempo il servizio ferroviario regionale ha ridotto sia l’offerta che il numero di utenti giornalieri. Se nel 2017 i treni di Trenord hanno percorso complessivamente 43,5 milioni di chilometri, nel 2023 ne hanno compiuti solo 40,7”.
Il mega stipendio del capo di Trenord e FNM
La denuncia della cattiva gestione del trasporto ferroviario ha riguardato anche il mega stipendio di Marco Piuri, ad di Trenord e dg di FNM chiamato nel 2018 da Fontana. Il suo compenso raggiunge, nell’anno 2023, 663.508,67 euro, con un incremento rispetto all’anno precedente di 36.228,92 euro (+15mila sulla parte fissa e +21mila sulla parte variabile). Da quando Piuri si è insediato, il suo emolumento è aumentato ogni anno: considerando il primo anno completo, il 2019, Piuri porta a casa nell’ultimo anno 171mila euro in più, con un incremento complessivo del 35%. La parte che aumenta di più è il “bonus”, la parte variabile, che passa da 137mila a 233mila euro, con un +70%, mentre il fisso, nello stesso periodo, è aumentato di poco meno del 25% (+75mila euro). Rimane invariato, invece, il compenso percepito come amministratore delegato di Trenord: dal 2017, prima dell’era Piuri, è fisso a 50mila euro.
“Fontana non può fare finta di niente”
“C’è un evidente scollamento, quindi noi chiediamo al presidente Attilio Fontana qual è la sua valutazione rispetto allo stato di cose. Non può continuare a far finta di non avere responsabilità su una situazione che è scandalosa”, attacca il capogruppo Pd Pierfrancesco Majorino. “È palese che c’è stato un enorme fallimento di Fontana sulle politiche ferroviarie”, gli fa eco il collega Pietro Bussolati, mentre Simone Negri, capodelegazione Pd in commissione trasporti, punta il dito sui “dodici milioni di ore perse per disservizi ferroviari, un valore che vale una perdita economica di 168 milioni di euro per l’economia lombarda”.
“È evidente che c’è una sempre maggiore divaricazione tra gli aspetti societari e di gestione economica della società Trenord e quello che è il servizio per i cittadini. Dall’altra parte si riducono le garanzie per i pendolari, che hanno visto sparire il bonus, che era un ristoro dei disagi ma anche un termometro dell’andamento del servizio, mentre la società chiede a un rappresentante dei pendolari di pagare diecimila euro per averla duramente criticata. Peggiorano le condizioni e riducono la trasparenza, è una deriva che va fermata”, aggiunge Negri.
Sempre colpa degli altri
Numeri impietosi che Regione non nega, ma che imputa ad altri fattori. In Lombardia l’81%“dei treni arriva a destinazione in orario, l’87% entro i 7 minuti, il 95% entro 15 minuti”, ha spiegato ieri l’assessore regionale ai Trasporti, Franco Lucente. “Gli indicatori nazionali – aggiunge Lucente – rilevano che le performance di Trenord, depurate da irregolarità dovute a cause esterne e infrastrutturali, sono superiori al 92%. Ad oggi 8 linee sono chiuse in tutto o in parte, poiché interessate da lavori infrastrutturali che sta svolgendo RFI. Questi lavori, che necessariamente comportano dei disagi, influiscono negativamente sulla puntualità, ma porteranno certamente dei benefici”.