Sono scesi in piazza a migliaia per contestare, non senza momenti di alta tensione, la sentenza della Corte Suprema di Israele di togliere le esenzioni dal servizio militare per gli studenti delle scuole religiose. Una protesta di piazza che è degenerata in scene di guerriglia, con i manifestanti che hanno ingaggiato un duello con le forze di polizia. Scontri per i quali sono stati arrestati tre ebrei ortodossi, colti in flagranza di reato.
Una protesta che ha interessato la città di Gerusalemme, in cui si sono verificati anche diversi incendi, sassaiole e in cui è stata presa di mira anche l’auto del ministro dell’edilizia, Yitzhak Goldknopf, anche lui religioso.
Israele, ebrei ortodossi in rivolta contro la Corte Suprema che ha eliminato le esenzioni dal servizio militare. A Gerusalemme scoppia la guerriglia: cinque arresti
Durante il corteo che agita il governo di Benjamin Netanyahu, tanto più che la guerra nella Striscia di Gaza non accenna a fermarsi, gli abitanti dello Stato ebraico hanno esibito cartelloni contro l’esecutivo, quest’ultimo reo di non aver fatto abbastanza per scongiurare il verdetto della Corte Suprema, e altri in cui ribadivano il loro no alla leva obbligatoria arrivando a dire “moriremo ma non faremo il servizio militare”.
Stando a quanto si apprende dai media locali, dietro le proteste di piazza ci sarebbe lo zampino degli estremisti di “Fazione di Gerusalemme” che conterebbe quasi 60mila aderenti. Un movimento trasversale che già in passato aveva effettuato azioni simili tra cui le proteste violente, scoppiate tempo fa a Tel Aviv, nel quartiere di Bnei Barak.