Cogne resterà isolata probabilmente per diversi giorni, ma è ancora “troppo presto” per prevedere una tempistica per il ripristino del collegamento stradale con il fondo valle dopo i danni causati dall’esondazione del torrente Grand Eyvia. A dirlo è Fabrizio Curcio, capo del dipartimento della Protezione Civile nazionale, al termine della riunione a Saint-Christophe (Aosta) per fare il punto sui danni del maltempo.
Alla riunione ha partecipato anche il presidente della Regione, Renzo Testolin, insieme ai tecnici della Protezione Civile regionale. L’evento, spiega Curcio ai cronisti, è “in corso” e “i corsi d’acqua sono ancora molto alti”, quindi è presto capire i tempi per il ripristino dei collegamenti stradali.
Cogne isolata dopo l’esondazione del torrente
Curcio spiega ancora: “Anche per capire la tipologia di intervento tecnico da effettuare bisogna capire il tipo di danno, l’acqua fino a dove è arrivata, qual è stata la parte più erosa. In alcuni casi abbiamo visto e ci hanno raccontato di un cambio proprio di una parte del corso d’acqua, quindi ci sono delle analisi che necessitano dei tempi tecnici per essere più precise”.
Ora la priorità è un altra per il capo della Protezione Civile: “Sono le persone da portare giù, la viabilità, i servizi essenziali, cioè una parte di acquedotto, ancora delle parti elettriche che devono essere sistemate, e poi ci sono tutte le procedure per lo stato di emergenza perché questo consente al territorio di operare con maggiore rapidità”.
Per quanto riguarda la richiesta dello stato di calamità, il presidente Testolin assicura che c’è la “disponibilità da parte di Fabrizio Curcio di sostenere gli interventi che devono essere fatti soprattutto per il ripristino della viabilità di Cogne”. Oggi è attesa la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale.