Mussolini smentisce la presidente del Consiglio sui diritti. L’ex europarlamentare di FI Alessandra Mussolini ha stroncato le politiche del governo. “Meloni rivendica che, sui diritti, il governo non ha fatto alcun passo indietro? Ma nemmeno in avanti”, dice Mussolini in un’intervista a La stampa.
La nipote di Mussolini che dà lezioni di progressismo al governo Meloni è la foto dell’arretratezza di questo governo
“L’anno scorso l’Italia – spiga Mussolini – ha posto il veto in Consiglio europeo sul regolamento che uniforma le procedure di riconoscimento dei figli in tutti gli Stati dell’Unione, di modo che i bambini nati in famiglie omogenitoriali vengano automaticamente riconosciuti come figli di entrambi i genitori, cosa che avviene in tutta Europa ma non da noi. Da noi, il genitore non biologico deve adottare il bambino”.
“È assurdo almeno quanto il fatto che i single non possano adottare – aggiunge -. Gli italiani non godono di diritti che altrove sono consolidati”. “In campagna elettorale, più che sentire parlare di questo, ho sentito cose invereconde sull’aborto – prosegue -. L’importanza di indurre il ripensamento nelle donne che decidono di abortire”. Per Mussolini le azioni urgenti sarebbero il “riconoscimento dei minori a prescindere da dove e come siano nati” (ovvero il cosiddetto Ius soli”), “pagare le donne più degli uomini” per contrastare il gap salariale e per rendere le donne “indipendenti” e in grado di “denunciare le violenze e quindi arginarle”.
La nipote di Mussolini che dà lezioni di progressismo al governo di Giorgia Meloni è la fotografia dell’arretratezza di una propaganda di governo completamente sconnessa dalla realtà. Alla fine, come è sempre accaduto nella storia, i diritti irrompono, con buona pace dei reazionari di turno.