Da questa notte la Guardia Costiera è impegnata nelle ricerche di eventuali dispersi, a seguito del naufragio di una barca a vela con oltre 60 migranti a bordo, partita presumibilmente dalla Turchia. “L’attività – riferisce la stessa Guardia Costiera – è stata avviata a seguito di un ‘may-day’ lanciato da un’unità da diporto francese, in navigazione a circa 120 miglia dalle coste italiane, al limite delle aree Sar di competenza della Grecia e dell’Italia che, dopo aver segnalato la presenza della barca semiaffondata, recuperava a bordo 12 migranti”.
Uno dei migranti è deceduto subito dopo le operazioni di sbarco
Ricevuto il mayday, aggiungono dalla Guardia Costiera, “il Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo italiano (IMRCC) della Guardia Costiera di Roma, dirottava immediatamente sul posto due mercantili in navigazione nelle vicinanze, un velivolo ATR42 della Guardia costiera e le motovedette CP305 e CP326 di stanza in Calabria. Sul posto intervenivano anche assetti Frontex. I 12 naufraghi, prima trasbordati dall’unità francese su un mercantile, venivano recuperati a bordo della CP305 che dirigeva verso il porto di Roccella Jonica. Qui i migranti sono stati sbarcati e affidati alle cure dei sanitari del 118. Uno dei migranti è deceduto subito dopo le operazioni di sbarco. Le ricerche in zona sono attualmente in corso con assetti della Guardia costiera e di Frontex”.
Secondo alcune testimonianze il bilancio sarebbe di almeno 64 migranti dispersi, un morto accertato e 11 tratti in salvo
Secondo alcune testimonianze sarebbero almeno 64 i migranti dispersi, un morto accertato, una donna, e 11 migranti tratti in salvo. Tra i migranti a bordo ci sono afghani, iraniani e curdi iracheni.
Avs: “Ancora morti in mare, ancora dolore e vite spezzate”
“Ancora morti in mare, ancora dolore e vite spezzate. Doppia tragedia davanti alle coste del nostro Paese. Un barcone pieno di Migranti si è capovolto nel tragitto per raggiungere le coste della Calabria, si cercano almeno 50 dispersi, mentre 10 i Migranti morti trovati su un barchino soccorso dalla nave umanitaria Nadir davanti a Lampedusa” afferma in una nota il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Peppe De Cristofaro. “Tutto questo – aggiunge – mentre nel frattempo continuano incessanti gli sbarchi. Il Mediterraneo trasformato in un immenso cimitero. Una carneficina silenziosa a poco più di un anno dalla strage di Cutro. Le disumane politiche del governo italiano e dell’Ue continuano ad uccidere. Dalla destra un approccio securitario al fenomeno migratorio ma, l’immigrazione non è un’emergenza, è un fenomeno che va gestito. Per prima cosa vanno fermate le morti in mare. Subito una missione europea di ricerca e soccorso in mare. L’Europa è uno spazio libero, non una fortezza come vogliono i sovranisti”.