Caso mascherine, Irene Pivetti è stata rinviata a giudizio

L'ex presidente della Camera Irene Pivetti andrà a processo per la vicenda delle forniture di mascherine durante l'emergenza Covid.

Caso mascherine, Irene Pivetti è stata rinviata a giudizio

L’ex presidente della Camera Irene Pivetti è stata rinviata a giudizio dal Gup del Tribunale di Busto Arsizio (Varese) che ha accolto la richiesta del pm Ciro Caramore. L’ex presidente della Camera è accusata a vario titolo, insieme alla figlia, il genero, l’imprenditore Luciano Mega e altre persone – tutte rinviate a giudizio – di frode in forniture pubbliche, bancarotta, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio nell’ambito di una compravendita dalla Cina di mascherine per un valore complessivo di 35 milioni di euro che arrivarono a Malpensa durante l’emergenza Covid. Il dibattimento si aprirà il prossimo 21 novembre.

L’ex presidente della Camera Irene Pivetti andrà a processo per la vicenda delle forniture di mascherine durante l’emergenza Covid

Nel marzo dello scorso anno la Procura di Busto aveva chiesto l’arresto della Pivetti ma il Gip aveva rigettato la richiesta dichiarandosi incompetente. E destinando il processo a Roma. Sempre a marzo 2023 Irene Pivetti era stata rinviata a giudizio dal gup del tribunale di Milano, Fabrizio Filice, con l’accusa di evasione fiscale e autoriciclaggio per una serie di operazioni commerciali, in particolare la compravendita di tre Ferrari Granturismo che, secondo l’accusa, sarebbero servite per riciclare proventi frutto di illeciti fiscali.

Quattro anni di reclusione è, invece, la condanna chiesta ieri il 12 giugno scorso dal pm Giovanni Tarzia l’ex presidente della Camera Irene Pivetti, a processo, davanti alla quarta penale, per evasione fiscale e autoriciclaggio per una serie di operazioni commerciali nel 2016 del valore di circa 10 milioni di euro, in particolare la compravendita di tre Ferrari Granturismo che, secondo l’accusa, sarebbe servita per riciclare proventi frutto di illeciti fiscali. La Procura ha chiesto anche altre tre condanne per altrettanti imputati, tra cui una a 3 anni per il pilota di rally ed ex campione di Gran turismo Leonardo ‘Leo’ Isolani.