Di fronte alla guerra nella Striscia di Gaza, che continua ad aggravarsi e che non sembra affatto vicina a una conclusione, il gruppo yemenita degli Houthi torna a farsi sentire nel peggiore dei modi in tutto il Mar Rosso. Nell’arco di 24 ore, i ribelli filo-iraniani hanno lanciato due attacchi contro altrettante navi mercantili.
Il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha confermato che due missili sono stati lanciati contro la Tavvishi, una nave portacontainer battente bandiera liberiana e di proprietà svizzera. Uno dei missili ha colpito l’imbarcazione, provocando danni, mentre l’altro è stato intercettato con successo. Il secondo attacco, sempre con altri due missili, ha colpito la Nordernety, una nave mercantile battente bandiera di Antigua e Barbados, ma di proprietà tedesca, che ha riportato seri danni.
Mar Rosso, gli Houthi alzano ancora il tiro e nel volgere di poche ore colpiscono due navi mercantili occidentali
Questi due attacchi potevano finire in tragedia, ma ciò è stato evitato grazie all’intervento difensivo del Comando Centrale degli Stati Uniti. Tuttavia, la situazione è ben lontana dall’essere risolta, poiché gli Houthi hanno già dichiarato che gli attacchi continueranno. Ma la cosa peggiore è che le azioni dei ribelli, malgrado gli Stati Uniti di Joe Biden e il Regno Unito di Rishi Sunak abbiano già detto di essere pronti a nuovi bombardamenti in Yemen, non sembrano destinate a finire qui.
Proprio i miliziani, appoggiati e finanziati direttamente dalla Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, hanno già fatto sapere che non hanno nessuna intenzione di fermare i loro attacchi e che non si faranno intimidire neanche dalle possibili contromosse di Washington e Londra. Che le minacce siano concrete lo si capisce anche dal fatto che soltanto pochi giorni fa, un commando di Houthi ha sequestrato nove dipendenti dell’Onu come forma di ritorsione contro la comunità internazionale, rea di non fare abbastanza per fermare la guerra nella Striscia di Gaza.