Bruxelles, 10 giu. (askanews) – L’Europa delle istituzioni cambia volto, ma non del tutto, quello che emerge dalle elezioni Europee nei diversi paesi dell’Unione è una svolta a destra, ma soprattutto vincono l’astensione con circa il 38% di affluenza e il voto di protesta.Spicca su tutto la bocciatura dei governi dei due principali stati fondatori: Francia e Germania. Sotto il profilo diplomatico il tradizionale asse Franco Tedesco traino della politica europea non c’è più, a causa della vittoria del Rassemblament National di Le Pen e la conseguente debacle del partito di Macron che ha visto dimezzare i consensi, mentre in Germania si registra la netta sconfitta dell’Spd al governo, che diventa terza forza politica dopo la Cdu e la destra di Afd.In Austria ultradestra diventa primo partito come Le Pen in Francia. In Belgio il premier Alexander De Croo ha dato le dimissioni ammettendo: “Abbiamo perso” anche se non sfonda la destra mentre si fanno largo i separatisti nelle Fiandre.In Spagna sorpasso del Partido Popular sui socialisti del Premier Sanchez, ma il governo di Madrid sostanzialmente tiene anche se avanza la destra di Vox all’8% circa.Battuta d’arresto per l’anti europeista Victor Orban in Ungheria, il suo partito pur confermandosi primo ha perso molti consensi ed è tallonato da Tisza una nuova formazione politica.In Slovacchia il partito del premier Fico arriva secondo, superato dall’opposizione progressista.In Polonia tiene la Piattaforma civica del primo ministro europeista Donald Tusk che si conferma primo partito davanti al PiS guidato da Kaczinsky.In Portogallo vittoria socialista davanti all’alleanza di governo conservatrice, mentre Chega non sfonda.Nonostante tutto i socialisti reggono in quasi tutti i 27 paesi dell’Unione e la spaccatura tra destra moderata ed estrema destra, rende più probabile una riconferma dell’attuale maggioranza guidata da Ursula Von der Leyen.Infine da segnalare il caso della Danimarca dove vincono i Verdi, che invece arretrano nel resto d’Europa.
23/12/2024
11:58
11:58